Nei paesi nordici il periodo natalizio comincia con l’Avvento, il 6 dicembre, giorno di san Nicola, il Santa Klaus che, man mano che si avvicina il 25 dicembre, si trasforma in Babbo Natale, Joulupukki, Papà Noel, Santa Claus, Sankt Nicolaus, Julenisse.
Santa Klaus vive tra i ghiacci, in una casa in capo al mondo, pare in Lapponia, Finlandia; è circondato da elfi operai e renne volanti.
Per 364 giorni l’anno il vecchio Babbo Natale e gli elfi sono occupati a svolgere una serie di mansioni: oltre a costruire giocattoli, si tengono aggiornati sulle nuove tecnologie e tendenze dei giochi elettronici, smistano la posta e la catalogano, tenendo conto dei desideri di tutti i bambini.
Le renne volanti, pare, si limitino a pascolare tra i ghiacci, prendendo vigore per essere in perfetta forma quando Santa Klaus le chiama a rapporto.
Eh sì, le renne svolgono un ruolo fondamentale nella missione natalizia: nella notte magica del 25 dicembre, quella rischiarata da una stella splendente, i bambini restano alla finestra col nasino in su ad aspettare la slitta carica di doni, trainata proprio da loro.
A questo proposito, bisogna dire che il mezzo di trasporto di Babbo Natale è ecosostenibile: il motore sono le renne.
Sono in tutto nove: disposte a due a due, ce n’è una che guida il gruppo.
Le renne hanno un nome ed ognuna ha la sua caratteristica: Cometa è il GPS del gruppo: individua dove portare esattamente i doni; Fulmine funge da meteorologo: informa se ci sarà la neve; Donnola invece ha la funzione di anemometro: individua qual è il corridoio di vento da seguire; Freccia è l’orologio: controlla i tempi ottimali per non lasciare nessuno bambino senza regalo; Ballerina bada alla cedenza del passo dei compagni; Saltarello è quello che da il segnale ad ogni partenza; Donato controlla le lettere con le richieste di ogni bambino e Cupido è addetto alla sorveglianza dei doni.
Infine, c’è la più famosa: Rudolph, quella con il naso rosso.
È una renna speciale: guida e coordina tutto il gruppo. Il suo nasone rosso si accende, indicando la posizione della slitta alle astronavi, ai razzi e ai satelliti, così da evitare possibili collisioni.
Un ruolo importantissimo, quello di Rudolph; eppure, quand’era piccolo veniva sempre preso in giro, cosa che lo faceva soffrire tremendamente, e tendeva ad isolarsi.
L’incontro con Babbo Natale cambiò la sua vita.
Era una notte di nebbia fittissima, e la slitta si trovava in difficoltà, non riusciva ad individuare le case dove portare i doni; il vecchio Babbo nel vapore umido della notte intravide una luce rossa tra gli alberi di Natale, e, incuriosito, si fermò.
Era Rudolph che si nascondeva per non essere schernito dalle altre renne.
Capì subito che il posto di Rudolph era alla guida della sua slitta, e gli fece la proposta. Il nasone rosso cominciò subito a lampeggiare: Rudolph, preso in considerazione per un incarico così importante, si sentì orgoglioso e da quel momento i led del suo nasone continuarono a pulsare al ritmo del cuore di Babbo Natale come una lampadina.
Le altre renne, che fino a quel momento l’avevano sempre fatto sentire diverso, capirono invece l’importanza del suo ruolo e l’accolsero tra loro festeggiandolo e applaudendolo.
Ormai, la notte magica è passata: Babbo è tornato tra i suoi elfi e le nove renne a pascolare muschi tra i ghiacci.
Dietro di loro hanno lasciato un grande dono per tutti: la letizia e la fantasia dei bambini, che ormai cominciano a pensare alla letterina per il prossimo Natale, promettendo di essere sempre buoni, ma già pieni di nostalgia per la grande magia della notte del 25 dicembre.
(Fonte foto: web)
Tonia Ferraro