NAPOLI – Se n’è andato in silenzio, in quel silenzio assordante che solo la morte può trasmettere. Carmelo Imbriani (nella foto) a 37 anni ha perso la sua battaglia contro la malattia diagnosticata nell’estate 2012, la leucemia, lasciando un vuoto enorme tra i suoi cari e tra coloro che gli volevano bene.
Il mondo del calcio gli si è stretto intorno in questi ultimi giorni chiedendogli di reagire, di non arrendersi, di non mollare. Gli ex compagni di squadra, gli avversari di mille battaglie e i tifosi non hanno smesso di incitarlo sperando in una ripresa, ma alla fine non c’è stato più nulla da fare.
Da giocatore, Imbriani esordisce in serie A con Lippi al San Paolo in un Napoli – Cagliari 1-2 il 27 febbraio del 1994. Il campionato successivo debutta dal primo minuto in casa del Brescia, battuto 1-2 con reti di Imbriani e Agostini su assist dello stesso Carmelo.
L’anno successivo il tecnico serbo lo schiera titolare e Imbriani sigla tre reti, storica quella in casa contro l’Inter nella vittoria 2-1. Dopo Napoli inizia un lungo peregrinare. Pistoiese, Casarano, Genoa, Cosenza, Benevento, Salernitana, Foggia, Benevento, Catanzaro e ancora Benevento si susseguono nella sua carriera fino a quando, nel 2009, a 33 anni, decide di appendere le scarpette al chiodo. Lasciato il calcio giocato, Imbriani inizia la carriera di allenatore a Benevento sulla panchina degli Allievi Nazionali. Con l’esonero del tecnico Simonelli, viene promosso allenatore della prima squadra nel novembre del 2011, ruolo che occuperà per pochi mesi fino alla diagnosi della malattia la scorsa estate, una malattia che purtroppo è stata più forte di lui.
L’ultimo desiderio di Imbriani, dire addio ai suoi tifosi in quella che era un po’ la sua casa: la sua salma è stata trasportata nello stadio Ciro Vigorito di Benevento dove i cancelli della Curva Sud sono stati aperti dalle 20.30. I funerali saranno celebrati a Ceppaloni in forma privata.
(Fonte foto: web)
Mario Melucci
