PORTICI – 54 Lsu hanno recentemente occupato il palazzo comunale per protestare contro il mancato versamento dei fondi ministeriali destinati alla stabilizzazione dei contratti, ovvero al pagamento dei loro stipendi e che per motivi tecnici legati al tetto di spesa purtroppo restano bloccati in Regione.
L’iter di stabilizzazione, iniziato circa sei anni fa, incontrò molti ostacoli, ma venne risolto positivamente grazie alla collaborazione e la convergenza di tutto il Consiglio Comunale e degli Assessorati.
L’allora assessore alle Risorse Umane e ai Rapporti coi Cittadini, Fernando Farroni, seguì dall’inizio la pratica della regolarizzazione lavorativa dei dipendenti, alcuni dei quali erano in precariato da sedici anni.
I contratti di stabilizzazione per i 54 L.S.U. partirono l’1 luglio 2011, previo accordo Tra Ente Regione e Amministrazione comunale di Portici.
L’intesa prevedeva che il percorso di stabilizzazione andasse suddiviso in due fasi: la prima, triennale, prevedeva che il Comune usufruisse del contributo ministeriale di 20mila euro annui pro capite, per un totale di 3.300 mln diviso in tre anni.
Alla scadenza del triennio, iniziava la seconda fase: l’Amministrazione s’impegnava a trasformare i contratti lavorativi a tempo determinato in indeterminato.
All’interno dei contratti di lavoro degli Lsu, all’articolo 4, venne comunque inserita una clausola che sancisce che, in assenza delle provviste finanziarie regionali, non è possibile consentire alla prosecuzione del rapporto lavorativo.
Programmando il fabbisogno di personale, i 54 Lsu sarebbero stati gradualmente assorbiti nell’organico comunale inserendoli nelle posizioni lavorative resesi disponibili col naturale smaltimento pensionistico.
Un lavoratore Lsu percepisce annualmente circa 27mila euro: 20mila dovevano essere a carico della Regione e 7mila del Comune.
Dall’1 luglio 2012 l l’Amministrazione comunale, mancando il dovuto versamento dei fondi da parte dell’Ente regionale, ha sopperito con proprie risorse evitando un’emergenza sociale che coinvolge 54 famiglie.
Solo temporaneamente però: la situazione dei lavoratori Lsu oggi è drammatica, perché secondo il decreto legislativo 81/2000, prevede che, una volta trascorsi dodici mesi dalla cancellazione del lavoratore dalla lista di occupazione, di cui fanno parte i 54 lavoratori, la cancellazione diventa definitiva.
Il che vuol dire che il percorso di stabilizzazione una volta interrotto non prevede la possibilità di tornare a far parte del bacino degli Lsu.
Oggi il Comune di Portici, guidato dal commissario prefettizio dott. Pasquale Manzo, si trova in difficoltà economiche e non può più affrontare il pagamento degli stipendi di questi lavoratori, anzi lo farà solo per un altro mese, fin quando, pare, la Regione sbloccherà i fondi ministeriali.