CASERTA – Sensibilizzare gli studenti sulla sicurezza stradale. Questo l’obiettivo di Tutour, il corso organizzato dalla Fondazione Ania in collaborazione con Polizia Stradale e Aiscat. L’iniziativa, che coinvolgerà migliaia di alunni delle scuole superiori italiane, farà tappa all’istituto tecnico industriale Giordani a Caserta giovedì 7 marzo.
L’evento è un tour itinerante, partito il 4 marzo da Roma e si concluderà a Torino il 22 marzo, toccando 13 città di 12 diverse regioni italiane e coinvolgendo sedici istituti superiori. Dopo i due giorni di permanenza nella Capitale e l’appuntamento di Caserta, toccherà Palermo, Reggio Calabria, Matera, Bari, Pescara, Montevarchi, Prato, Bologna, Padova, Milano e infine Torino.
In particolare, protagonisti della manifestazione saranno gli studenti dell’ultimo e del penultimo anno delle superiori, visto che gli incidenti stradali si confermano la prima causa di morte per i giovani. In Italia nel 2011, infatti, sono morte 972 persone sotto i 30 anni, 567 delle quali avevano un’età compresa tra i 18 e i 25 anni. Tutour nasce dalla consapevolezza di queste cifre, ma anche dalla volontà delle compagnie di assicurazione di avviare un importante processo formativo rivolto alla fascia dei neopatentati.
Per quanto riguarda la Campania, nel 2011 un terzo dei morti in incidente stradale aveva meno di 30 anni: delle 243 vittime degli oltre 10mila incidenti registrati sul territorio regionale, 80 erano under 30. Guardando nello specifico alla provincia di Caserta, la percentuale dei giovani sul totale delle persone che hanno perso la vita sulle strade è del 23,2 percento. Drammatico, quindi, il dato che vede morire in media un giovane ogni mese per incidente stradale: nell’ultimo anno, infatti, a causa dei 1584 incidenti stradali che si sono verificati nel casertano, sono morte 56 persone e 13 di queste avevano meno di 30 anni. Nelle lezioni teoriche e pratiche che si svolgeranno all’istituto Giordani i ragazzi casertani saranno informati proprio sul dramma degli incidenti stradali.
Al mattino gli studenti della scuola selezionata troveranno ad accoglierli davanti al loro istituto il truck della Fondazione Ania, equipaggiato con quattro simulatori di guida. Prima di cimentarsi nelle prove virtuali, gli alunni saranno coinvolti in una lezione teorica nella quale, grazie alla presenza di personale della Polizia Stradale, psicologi ed esperti di sicurezza stradale, l’attenzione sarà rivolta ai rischi derivanti dalla guida in stato psicofisico alterato. Con esempi concreti verrà spiegato ai giovani come l’uso e l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti contribuiscano ad avere una percezione alterata della realtà e del rischio. In aula verranno mostrati video di ricostruzioni di incidenti causati da chi stava guidando sotto l’effetto di alcol o droghe e testimonianze di vittime di incidenti stradali. Una parte importante della formazione, poi, verrà dedicata allo sviluppo di una corretta cultura assicurativa, con particolare riferimento a quelli che sono gli obblighi legali che impongono l’assicurazione per il veicolo, ma soprattutto alla sua funzione di tutela delle vittime di incidente stradale. Dalla teoria si passerà alla pratica, con gli studenti che potranno provare il simulatore di guida sicura della Fondazione Ania. Divisi in gruppi, gli alunni seguiranno le istruzioni di un pilota professionista che consentirà loro di misurarsi nelle principali manovre di emergenza e di provare in simulazione gli effetti negativi della guida in stato psicofisico alterato. Tutti gli studenti coinvolti nell’iniziativa avranno la possibilità di accedere al percorso per neopatentati (www.neopatentati.it). Quelli che si iscriveranno e otterranno i migliori risultati, avranno la possibilità di partecipare ad un corso di guida sicura gratuito offerto dalla Fondazione Ania.
«Quasi mille giovani morti in un anno per incidente stradale costituiscono una tragedia inaccettabile – ha dichiarato Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania – ed è ancora più atroce constatare che oltre la metà di quelli che muoiono sulle strade avevano tra i 18 e i 25 anni. Di fronte a queste cifre, abbiamo tutti il dovere di moltiplicare i nostri sforzi: istituzioni, educatori, famiglie e cittadini, debbono intervenire per fermare questa strage. Dobbiamo acquisire la consapevolezza che ogni minuto speso nella formazione dei giovani, rappresenta un investimento per il futuro del nostro Paese. E’ per questo che abbiamo deciso di entrare nelle scuole, costruendo un vero e proprio modulo didattico per parlare ai ragazzi e sensibilizzarli sull’importanza del rispetto delle regole al volante. Come diciamo ormai da anni, i giovani debbono capire che la vita è una cosa meravigliosa, troppo bella ed importante per essere gettata via sulla strada».
(Fonte foto: web)