NAPOLI – Il Museo Cappella Sansevero presenta “Paolo Borsellino essendo Stato”, un evento «per parlare di antimafia e per fare memoria», una libera riduzione dell’omonima pièce teatrale di Ruggero Cappuccio per ricordare le stragi del 1992 delle quali ricorre, in questa stagione dell’anno, l’anniversario: la strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, e la strage di via D’Amelio, in cui caddero Paolo Borsellino e le donne e gli uomini della scorta. Appuntamento martedì 25 giugno 2013 alle 20.45.
Il testo scritto da Cappuccio, ridotto a cura di Umberto Zampoli, descrive i pensieri che possono avere attraversato la mente di Paolo Borsellino negli ultimi istanti della sua vita. Una lettura che vuole essere testimonianza di una professionalità alla quale ogni magistrato aspira, e che è stata, soprattutto, quella di Borsellino e di Falcone.
La serata è realizzata con la partecipazione dei magistrati Franco Roberti, Maria Teresa Belmonte, Lucia Casale, Ornella Dezio, Maria Chiara Minerva, Rocco Alfano e Luigi D’Alessio.
Le letture dei brani, accompagnate anche da proiezioni di immagini e filmati, saranno introdotte da La ballata di Paolo Borsellino scritta dal magistrato Aldo De Chiara (voce: Caterina Molfini; flauto: Valentina Crimaldi; chitarra: Edo Puccini) che anticiperà alcuni contenuti del testo.
L’evento è organizzato da “Area”, una formazione nata dall’incontro di due gruppi dell’Associazione Nazionale Magistrati: Magistratura democratica e Movimento per la giustizia – Art.3, incollaborazione con il Museo Cappella Sansevero che ha prontamente condiviso gli obiettivi della proposta culturale offrendo ospitalità, supporto tecnico, collaborazione organizzativa.
Il lavoro si inserisce in un più ampio progetto che “Area” e il gruppo di magistrati di Salerno stanno portando avanti attraverso un programma di appuntamenti periodici che ha l’obiettivo di contribuire a ricomporre quel dialogo tra cittadino e istituzione, a volte interrotto o quasi sempre difficile. Una proposta culturale che mira a stimolare la partecipazione reale alla vita democratica e a rafforzare la speranza per il perseguimento di una società libera dalle mafie: una società più solidale e più giusta. Per questo nuovo appuntamento con la società civile, “Area” ha preso spunto dal teatro per parlare di antimafia, per condividere, per fare memoria.
L’intero ricavato della serata sarà devoluto all’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia.