Dal primo Carlo all’ultimo Carlo: vent’anni neoborbonici


NAPOLI – Al wine bar “Archivio Storico” di via Morghen sabato 26 ottobre si è tenuta la celebrazione per il 20esimo anno della fondazione del Movimento Neoborbonico.
Luogo consono alla cerimonia, anche perché il locale è strutturato come una archivio, luogo della memoria, ovvero con lo stesso fine del Movimento, che è quello di risvegliare l’identità, di ristabilire la verità storica proprio con la ricerca appassionata effettuata negli archivi. Senza sentimentalismi e nostalgie, solo scovando e leggendo ciò che è scritto nei documenti.
Oltre all’incontro con Carlo di Borbone Duca di Castro, reduce dall’inaugurazione di un poliambulatorio gratuito per bisognosi in piazza del Plebiscito del giorno precedente, venerdì 25, durante il pomeriggio si è tenuto il vernissage della mostra di incisioni sulla verità storica a cura del maestro Gennaro Pisco, un artista che ha lavorato sulle immagini.
Evento nell’evento è stata la presentazione dell’ultimo libro del giornalista Pino Aprile  “Il Sud puzza. Storia di vergogna e d’orgoglio”.
Il dibattito, moderato dal giornalista Pierpaolo Petino, ha visto protagonisti il prof. Gennaro De Crescenzo e lo stesso autore.
Il libro di Aprile, intelligente provocazione sin dal titolo, analizza psicosociologicamente la condizione di sudditanza del Meridione d’Italia.
Gennaro De Crescenzo, presidente del movimento Neoborbonico nel suo intervento ha detto: «Brindiamo all’uscita del libro di Pino Aprile, già autore del libro bandiera di tutto il mondo neoborbonico, borbonico, chiamatelo come volete – è un mondo estremamente variegato e sempre più vasto – che ha aperto la porta al meridionalismo».
Soffermandosi poi sul fatto che lo stesso Aprile e vari esponenti neoborbonici sono spesso sollecitati ad avvicinarsi a questo o quell’altra tendenza politica, De Crescenzo ha aggiunto: «Il termine Neoborbonico è il simbolo del target culturale del Movimento; all’inizio croce seppur delizia, anche grazie a Pino oggi non ha più un’accezione negativa ma di orgoglio, di appartenenza. Nel libro si sottolinea il passaggio tra la vergogna e l’orgoglio, rinfacciando, rivoltando il senso delle parole dette per offendere».
Soprattutto ha tenuto ad evidenziare che tutte le ricerche l’organizzazione di eventi è solo volontariato, gratis, addirittura ci si rimette.
Il pomeriggio è proseguito con il taglio della torta con lo stemma di Casa Borbone e il brindisi augurale del Duca di Castro: «Cari amici, non ho molto da aggiungere alle parole di Pino Aprile e del professor De Crescenzo, soltanto il fatto che sono felice ed anche emozionato di essere qui con voi in quest’angolo insospettabile dove vive un pezzo del Regno delle Due Sicilie per festeggiare il ventennale del Movimento Neoborbonico. Ricordo i nostri primi incontri a Gaeta, a Roma, nel ’93. Da allora ho sempre seguito i tanti convegni, le tante manifestazioni che hanno cercato, riuscendoci, di ristabilire la verità storica. Tanti auguri al nuovo libro di Pino Aprile, tanti auguri al Movimento. E vorrei approfittare dell’occasione anche per levare il mio calice e ringraziare tutti voi».
Dopo un simpatico rinfresco a base di cruditè, Carlo di Borbone, accompagnato dalla banda dei Vigili del Fuoco in uniforme storica, si è recato in visita alla Casa Salesiana, che ospita il teatro “Salvo d’Acquisto”.
La serata è proseguita al teatro con l’assegnazione dei riconoscimenti della prima Edizione del Premio delle Due Sicilie.
Le personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’imprenditoria  premiate quest’anno sono state: Pino Aprile, Gigi Di Fiore, Eddy Napoli, Gianni Aversano, Paolo Caiazzo, Marzio Grimaldi, Editoriale il Giglio, Stanislao Montagna e ai Fratelli Renda.
La celebrazione del ventennale si è conclusa con  l’atteso concerto di Eddy Napoli,  con Gianni Aversano e Napolincanto, e l’intervento dell’attore sangiorgese Paolo Caiazzo, autore e regista teatrale.