NAPOLI – Sono state tante le pazienti e le ex pazienti che hanno partecipato, in occasione della festa della donna, alla manifestazione “Donna, infinita bellezza”, organizzato dalla Unità Operativa di Oncologia del Presidio Ospedaliero “Santa Maria della Pietà” di Casoria. Il reparto di oncologia si è trasformato, grazie all’impegno dello staff medico e infermieristico con la collaborazione dei volontari dell’Avo e alla sensibilità dell’hair stylist Pasquale Salsano, presidente dell’associazione Smac (Salerno Moda Arte e Cultura), nel tempio della bellezza e le poltrone della terapia sono state utilizzate, per l’occasione, per coccolare le pazienti e regalare loro momenti di serenità e spensieratezza.
L’evento è stato introdotto da Francesco Piscopo, volontario dell’Avo, che ha letto una poesia di Madre Teresa di Calcutta e da Luigi Nappi che ha recitato la poesia “Consapevolezza del tuo essere donna”.
Dopo essere state truccate dalla visagista Nunzia Fabozzi, pettinate dall’hair stylist Pasquale Salsano, presidente dell’associazione SMAC e vestite con i preziosi abiti dello stilista partenopeo Luigi Gaglione, sette di queste pazienti si sono trasformate in vere e proprie modelle e hanno sfilato dinanzi a parenti ed amici. Le pazienti che hanno sfilato e tutte le donne che sono intervenute, sono state anche omaggiate con le mimose dalla Responsabile della Farmacia Ospedaliera, la dott.ssa Luisa Ferrara. La serata si è conclusa con un ricco buffet preparato dalle pazienti stesse.
All’evento ha partecipato il direttore aanitario della struttura Domenico Maglione e l’intero staff medico ed infermieristico della U.O. di Oncologia: Claudia Ferrara, Katia Monaco, Luigia Zinno, Maria Anna Bareschino, Adele Finelli, Maria Russo, Teresa Laezza, Raffaele Gigliano, Francesco Di Giuseppe.
«L’evento – spiega la dottoressa Claudia Ferrara, ideatrice del progetto nonché responsabile del reparto di Oncologia – è stato molto apprezzato non solo dalle pazienti ma da quanti hanno partecipato. Ieri, otto marzo, si è celebrata la festa della donna e noi abbiamo voluto festeggiare le nostre donne, che troppo spesso, a causa della loro malattia, devono subire momenti difficili. E’ per questo che mi è piaciuto pensare che per un giorno la sala delle torture, il dh dell’oncologia, il luogo simbolo in cui vengono inflitte le chemioterapie, si sia trasformato nel tempio dell’estetica, una specie di spa. Di più: la poltrona della terapia che diventa la poltrona del salone di bellezza. Perché la bellezza – rimarca la dottoressa Ferrara – va celebrata, anche e soprattutto quando è martoriata e mutilata dalla malattia, sepolta sotto una parrucca, asportata insieme a un seno, nascosta da una cicatrice. Il cancro è primariamente una cicatrice nell’anima. Ruba la salute, ma anche e troppo spesso la dignità, la fiducia in se stessi, la percezione di sé nel mondo, insinuando il sospetto di essere un inutile peso morto, un tronco appassito».