NAPOLI – Quando nel 2009 il Real Madrid spese 163 milioni di euro, 69 Kakà e 94 Cristiano Ronaldo, l’Uefa decise di adottare un sistema per combattere le troppe e folli spese che i club effettuano senza pensare ai propri bilanci. Stiamo parlando del fair play finanziario, un sistema che andrà ufficialmente in vigore da quest’anno.
In cosa consiste il fair play finaziario? In pratica le società devono tenere un bilancio attivo al di sopra dei 45 milioni e non scendere al di sotto di questa soglia. Entro il prossimo maggio saranno definitive le prime sanzioni. La settimana scorsa, presso la sede dell’Uefa, si è riunita la camera d’investigazione dell’Organo di Controllo Finanziario con lo scopo di verificare lo stato di conti e sponsorizzazioni. Al momento le squadre più a rischio sono il Psg e il Manchester City dei ricchissimi Arabi.
Lo sceicco Mansour proprietario del City, arrivato nel settembre 2008, ha speso qualcosa come 500 milioni di euro e nonostante l’ultimo bilancio sia in netto miglioramento, dovrebbe incappare in una sanzione “media”. I “Citizens” rischiano il blocco del mercato o la limitazione dei movimenti, la cancellazione dei proventi delle coppe europee o la limitazione del numero di giocatori che la società potrà registrare per la partecipazione ai tornei continentali.
Il Psg di Al Thani invece è quella messa peggio, la società parigina ha speso ben 200 milioni di euro nel giro di soli 2 anni, ossia quattro volte più del consentito. Stando così le cose, il club francese rischia l’esclusione dalla prossima Champions League. Rischiano sanzioni anche il Chelsea seppur in netto miglioramento e l’Inter del neo patron Thohir con un passivo di 67 milioni. Una situazione, quella nerazzurra, che l’Uefa valuterà nel corso della prossima stagione.
Roberto Scognamiglio