T'angheria

F. Rondinella - Foto Cesare AbbateFURORE (SALERNO) – Dopo due stagioni di successo negli appartamenti di Napoli e provincia, Il Teatro cerca casa prosegue la sua opera di colonizzazione di nuovi spazi da dedicare alla prosa e alla musica d’autore, intrecciando un legame tra attori e pubblico, con l’intento di creare – o almeno provare a creare – una nuova affezione verso questa antica ma sempre nuova forma d’arte, imprescindibile baluardo della nostra Cultura, convinti che è anche attraverso nuove forme di fruizione degli spettacoli che si possa ritornare a riempire i teatri veri e propri.
È questo l’intento con il quale è nata la prima edizione della rassegna estiva sulle terrazze a picco sullo stupendo fiordo della costiera amalfitana “Furore a scena aperta”, organizzata da Livia Coletta e Ileana Bonadies sotto la direzione artistica di Manlio Santanelli (e realizzata in collaborazione con il Comune di Furore e patrocinata da Regione Campania, Università Popolare Terra Furoris, Comune di Furore e EPT di Salerno).
“Furore a scena aperta”, iniziata lo scorso 26 luglio con un omaggio a Raffaele Viviani che ha visto protagonisti Ernesto Lama e Elisabetta D’Acunzo in “Ines e Filiberto”, è proseguita il 2 agosto con il concerto di Lalla Esposito. accompagnata al pianoforte dal Maestro Mimmo Napolitano, dedicato alle più belle colonne sonore composte da Nino Rota, alter ego musicale di Federico Fellini.
Continua il prossimo sabato 9 agosto alle 20.30 sulla terrazza di VillAmena, con T’angheria, uno spettacolo con Francesca Rondinella e Giosi Cincotti al piano e fisarmonica.
Nuovo “sentiero degli dei” che dalla poesia porta al canto, in cui la voce traccia un recinto emotivo fatto di suoni, parole e immagini evocative che si fondono tra canzoni e versi attraversando stati d’animo molteplici in cui l’ironia si alterna alla passione, T’angheria unisce brani del repertorio napoletano ad ambiti musicali differenti e con la voce e l’interpretazione possente di Francesca Rondinella. Affiancata dalle note suadenti del piano e della fisarmonica di Giosi Cincotti si fa viaggio, scoperta di nuovi orizzonti, abbraccio infinito.
Poesia cantata e canzone di poesia si uniscono nel trasmettere – reificati – linguaggi di epoche e luoghi diversi, e finiscono per appartenersi nell’alchimia della scena. Un divenire struggente, surreale emozionale si snoda lasciando tracce di memoria sensibile e di affinità elettive. La voce si fa ponte. E annullando confini, latitudini, spazi temporali, come una bambina dall’anima nuda essa appare.
A seguire, nell’ottica conviviale di conciliare l’arte teatrale con quella culinaria, snapping preparato con i migliori prodotti gastronomici della costiera amalfitana.
La prenotazione è obbligatoria; si può effettuare compilando il modulo on line: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Per maggiori informazioni: info@ilteatrocercacasa.it
(Foto di Cesare Abbate)