LACCO AMENO – La rassegna letteraria “Ischia libri d’A…Mare”, ispirata al tema “Le forme dei sensi”, prosegue la XVII edizione con una serata dedicata alle forme della legalità. Giovedì 2 Agosto 2012, in piazza Santa Restituta, alle ore 21,30, Giuseppe Ayala, autore di “Troppe coincidenze” insieme al giornalista Gianni Ambrosino, indagherà gli eventi che oltre a portare alla morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e degli uomini della loro scorta, hanno segnato un punto di svolta non solo nella storia della mafia, ma anche in quella dell’Italia intera.
Racconta Ayala: «Ho vissuto negli ultimi trent’anni una striscia di tempo che mi sembra ancora appartenere alla cronaca. Alludo ai giorni in cui gli eventi della politica si intrecciarono con quelli criminali, sino al punto da marchiare la gran parte dei percorsi che hanno segnato il destino del paese».
Sul fronte della giustizia lo Stato reagì con l’introduzione del 41 bis, il regime carcerario speciale per i mafiosi. Contemporaneamente, il sistema politico, sotto i colpi di Tangentopoli, fu investito da una forte spinta popolare che determinò la fine della Prima Repubblica. Il dott. Ayala sottolinea, inoltre, che L’Italia «sembrava volersi cancellare per riscriversi da cima a fondo con un linguaggio nuovo, ripulito da ogni nefandezza».
La grande occasione di un rinnovamento politico e istituzionale era a portata di mano. Nel 1993 esplosero le bombe di Roma, Firenze e Milano, lasciando sul campo morti, misteri e nuove inquietanti domande. Fu solo di Cosa Nostra la responsabilità delle stragi del 1992 e del 1993? Perché la mafia decise di rinunciare all’attacco allo Stato? Quale ruolo hanno avuto le istituzioni nella lunga “pax mafiosa” che dura, ormai, da vent’anni?
Per rispondere a questi interrogativi, Giuseppe Ayala ripercorrerà i suoi anni in Parlamento a partire dal 1992, ricostruirà le troppe coincidenze che hanno caratterizzato le relazioni tra mafia, “poteri occulti” e politica, disegnando un quadro opaco che coinvolge criminalità mafiosa e pezzi deviati dello Stato.
Da Capaci a via Palestro, da Tangentopoli alla Seconda Repubblica, dalla cattura di Bernardo Provenzano alle infiltrazioni della mafia al Nord, passando per le mancate riforme della giustizia, Ayala rifletterà su una stagione che si estende sino agli anni più recenti e ci svelerà che Cosa Nostra, anche se ha rinunciato al tritolo, non è morta. Anzi, lontano dai riflettori, ha ritrovato il suo habitat naturale mimetizzandosi in un’area grigia protetta da silenzi e omissioni.
Realizzata con il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Lacco Ameno, dell’Ente Provinciale per il Turismo di Napoli e dell’Azienda Autonoma di Cura, soggiorno e Turismo delle isole di Ischia e Procida, la rassegna proseguirà lunedì 6 agosto, alle ore 21,30 in piazza Santa Restituta, ore 21,30 con Fabrizio Cicchitto, autore de “La linea rossa” che insieme al vice direttore del Tg1, Gennaro Sangiuliano, ripercorrerà la storia del PCI e della sinistra postcomunista, dalle origini a oggi, analizzando le ragioni di un fenomeno tutto italiano.
Redazione