NAPOLI – La fondazione Morra Greco ospiterà fino al 30 novembre la mostra personale dedicata all’artista Franco Vaccari. All’interno dello spazio espositivo sarà possibile ripercorrere l’intera produzione artistica di Vaccari, dalle opere realizzate nei primi anni settanta, fino ai recenti lavori che sfruttano la tecnologia di decodifica del qr code.
L’attività artistica di Vaccari comincia nella metà degli anni Sessanta. Si dedica all’arte subito dopo aver conseguito la laurea in fisica. Il suo lavoro è accompagnato da un desiderio costante di ricerca e d’innovazione, che lo porta a integrare nei suoi lavori i mezzi mediatici messi a disposizione dalla tecnologia. Il lavoro che ha reso Vaccari maggiormente celebre è “Photomatic”, presentato alla biennale di Venezia del 1972.
All’interno del padiglione l’artista installò una cabina per fototessere (presenti in quasi ogni angolo delle città) e invitava il pubblico a essere protagonista attivo dell’opera, lasciando come testimonianza la propria strip sul muro del padiglione. Per riuscire a cogliere e a documentare gli atteggiamenti degli spettatori di fronte alla camera, Vaccari si nascose tra il pubblico munito di una macchina fotografica. Come lui stesso ammise, l’opera prevedeva un certo margine di rischio perché non si poteva prevedere il grado d’interazione del pubblico con l’opera. Durante la biennale furono raccolte circa 6000 strip e alcune di queste sono esposte a Napoli per la prima volta nel pianterreno della fondazione. Il linguaggio di Vaccari non si esprime solamente attraverso il mezzo fotografico. La sua produzione artistica include anche video-proiezioni e registrazioni audio.
Nella prima sala della Fondazione sono esposte alcune delle foto-strip del lavoro “Photomatic”. La mostra prosegue nel basement con la video-proiezione de “I cani lenti”, realizzata nel 1974. Nell’ultima sala del pianterreno, la stanza che ospita l’opera permanente di Sol Lewitt., l’artista ha realizzato una camera oscura capace di riflettere sulla parete della stanza l’immagine speculare della palazzina di fronte. Il primo piano della fondazione è riservato, invece, alle fotografie e alle immagini che Vaccari ritiene più significative, affidando il compito di trasmettere il proprio pensiero ai codici qr accanto ad ogni immagine.
Emilio De Cesare