Il noto divulgatore scientifico e giornalista Alberto Angela con il suo libro “I tre giorni di Pompei – 23-25 ottobre 79 d.C.: la più grande tragedia dell’antichità”, da poco nelle librerie, ha rivelato ancora non solo la sua profonda conoscenza storica e la scrupolosa ricerca delle fonti, ma anche l’amore che lo lega a Pompei, la città dissepolta che lui stesso definì «Un libro di storia aperto sul mondo».
L’autore racconta gli ultimi giorni della cittadina prima e dopo che fosse seppellita dalla catastrofica eruzione del Vesuvio, volgendo uno sguardo anche ad Ercolano, Oplonti, Stabia e dintorni che furono travolte dal medesimo cataclisma.
Angela trasporta il lettore in un viaggio nel mondo antico ripopolandolo delle persone che l’abitarono, ricostruendo con verosimiglianza ogni giorno ora per ora il loro vissuto e la morte. Scoprendo che ci furono almeno sette sopravvissuti, insieme a cui ruotano altre persone reali di cui non è stato possibile stabilire se fossero riusciti a salvarsi o meno. Si è giunti persino a saperne il nome, l’età, dove abitavano, il lavoro, talvolta anche l’aspetto fisico e la storia familiare.
Tuttavia, la sola testimonianza certa è pervenuta da Plinio il Giovane, nipote di Plinio il Vecchio, che descrisse la catastrofe in una lettera a Tacito. Poi ci sono anche coloro di cui non si conosce nulla tranne l’epilogo della loro vita.
Gli archeologi hanno scoperto i loro corpi nei concitati, deliranti e sofferti attimi prima della fine riuscendo a ricavare i calchi grazie alla tecnica dell’archeologo Giuseppe Fiorelli.
La narrazione si snoda seguendo con accuratezza storica i luoghi reali, i costumi ed altri interessanti aspetti emersi dagli ultimi studi di archeologi, vulcanologi, storici, botanici, antropologi ed esperti di medicina forense.
Alberto Angela sfata anche miti che sembravano incrollabili tra cui la forma dell’antico Vesuvius: non un cono imponente, ma “un ampio monte basso e lungo, pianeggiante al centro e con qualche rilievo lungo i margini” e la datazione dell’eruzione. Si sostiene infatti che il cataclisma avvenne il 24 agosto, ma Angela attraverso lo studio di convincenti indizi preferisce adottare “la tesi autunnale” secondo cui l’eruzione avvenne il 24 ottobre.
Un libro intenso, ricco, toccante, che sposa una chiara e sapiente narrazione ad una documentazione scrupolosa. Notevole anche il dossier fotografico che ritrae immagini che arrivano alla mente e al cuore tra cui ricostruzioni di abitazioni realizzate al computer, cibi rinvenuti dagli scavi.
Nel testo Angela afferma: «Il mio pensiero va a quelle migliaia di volti e sorrisi che non conosceremo mai e che hanno riempito di vita Pompei fino a quel terribile giorno del 79 d.C.»
Alberto Angela è anche autore e conduttore di programmi televisivi molto popolari come “Passaggio a Nord Ovest” e “Ulisse”. Fra i suoi ultimi libri, tutti bestseller, “Una giornata nell’antica Roma”, “Impero”, “Amore e sesso nell’antica Roma” e i volumi illustrati “Viaggio nella Cappella Sistina” e “I bronzi di Riace”.
Incipit del libro: «Nunc est ira recens nunc est discedere tempus/ Si dolor afuerit crede redibit amor. Adesso la furia è ancora troppo presente, ora è tempo di andare. Se il dolore scomparirà, credimi, ritornerà l’amore». (Da un graffito sul muro di una casa di Pompei, Properzio II, 5, 9-10).
Tiziana Muselli