Nella ventesima giornata di campionato serie A la Roma si fa fermare dalla Fiorentina, posizionandosi a -7 dalla capolista Juve. La Lazio si piazza terza nel week end, ma scivola al quarto con la Samp, scavalcata dal Napoli, nel posticipo extra del lunedì. Non si placa la crisi delle milanesi, mentre fanno bene Verona, Cagliari e Udinese. È notte fonda in casa Parma.
NAPOLI-UDINESE – Nella gelida serata di lunedì il San Paolo è riscaldato dalla tifoseria più calorosa del mondo, di cui si avverte il primo boato già al settimo minuto. Callejon propone e Higuain è pronto a realizzare. Numerose le occasioni azzurre sprecate, una su tutte il pallonetto di De Guzman, cucchiaio fallito. Il turn over fa bene e l’energico Rafael tra i pali ne è la prova. Nella ripresa una distrazione dei padroni favorisce il pareggio di Falque (56’), che fa ritremare i tifosi. E stavolta non per il freddo. Ma i partenopei lucidi e cinici continuano ad attaccare e un fallo di Kucka su Higuain produce il calcio di rigore battuto e segnato dallo stesso argentino al 75’.
FIORENTINA-ROMA All’Artemio Franchi Montella ferma Garcia nella sua sfida da doppio ex. In fondo De Rossi l’aveva dichiarato: «Giocheremo sereni e tranquilli». Forse un po’ troppo però. Timidi e impacciati disputano un primo tempo da dilettanti, specie dopo il gol subito da Mario Gomez al 18’. Una rete a sorpresa che vale una risposta concreta alle pesanti critiche piovute sull’attaccante tedesco nelle scorse settimane. Negli spogliatoi la Roma ritrova la giusta mentalità per reagire, in particolare Iturbe che trascorsi quattro minuti dal fischio serve una perfetta sfera per Ljaljic. Un soffio del serbo per metterla dentro e il pareggio è realizzato. Scorrono veloci fiumi di emozioni e divertenti giocate sino alla fine del match, ma la rimonta non riesce a nessuna delle due squadre. E la lupa si allontana a -7 dalla zebra.
JUVENTUS-CHIEVO – Il Chievo prova ad aggedire la Juve o comunque a tenerle testa sino alla rete di Pogbà, giunta solo al 60’. I bianconeri infatti nel primo tempo perdono molte occasioni importanti e Chiellini persino la scarpa. La partita è vivace su entrambi i fronti tanto da produrre un’involontaria potente zuccata tra Evra e Frey, che costringe quest’ultimo ad abbandonare il campo; al suo posto Biraghi. Un assonnato Vidal si appisola su qualche palla quà e là. Nella ripresa Allegri suggerisce ai suoi di posizionarsi a specchio con gli avversari: mossa vincente premiata con il raddoppio siglato da Lichtsteiner al 74’.
Squadre milanesi sempre più in crisi, ferme 26 punti, a svantaggio specie dell’Inter, che rispetto al Milan ha investito maggiormente.
INTER-TORINO – Mancini sembra non essere più in corsa al terzo posto. Di notte sogna ad occhi aperti l’arrivo di Yaya Tourè e di giorno si fa beffare in casa dal Torino al 94’. Eppure i granata non vincevano contro i nerazzurri dal lontano1988. I padroni di casa inconcludenti per quasi tutto il match, pressano disordinati nei minuti finali attraverso i tiri di un disperato Ranocchia che calcia, ma non si trasforma nel principe della domenica. Mr.Ventura aveva affidato la vittoria nei piedi della coppia Quagliarella- Maxi Lopez, ma la standing ovation è tutta per Moretti. E Moratti resta a guardare impietrito: brutto spettacolo per l’ex Presidente, seduto in tribuna spalla a spalla con Erick Thohir.
LAZIO-MILAN – «Sarà una squadra con la bava alla bocca, non so se basterà», aveva dichiarato l’allenatore del Milan, alla vigilia del match con la Lazio. Ebbene forse questa fame di vittoria non era proprio tanta o magari è stata superata da quella di Pioli, reduce dalla bruciante sconfitta partenopea. Spesso in una famiglia può succedere che i figli adolescenti tornino a sbagliare, anche dopo aver subito il rimprovero dei genitori: dunque è probabile che durante la recente visita a Milanello, Berlusconi sia stato un papà troppo permissivo verso Inzaghi. Eppure il gol di Menez giunto già dal minuto 4 aveva illuso i rossoneri, portandoli a chiudersi peccaminosamente in difesa, anziché attaccare. Parolo lo capisce e al 47’ realizza prima il pareggio, poi la doppietta (81’), con tanto di dedica allo zio. Mexes non incanta sul piano del gioco, ma in compenso dà pessimo spettacolo di sé, giungendo a sfiorare una disgustosa rissa con Mauri. Il Milan sempre più opaco e nervoso incassa la sua terza sconfitta in 4 gare. Vale oro colato invece la vittoria biancoceleste, che ritrova anche il gol di Klose (51’), anche se deve fare i conti con il brutto infortunio di Djordjevic: frattura scomposta del malleolo peronale destro.
EMPOLI-UDINESE – Davanti a Inter e Milan si piazza l’Udinese, vincendo senza convincere: Stramaccioni prova a dimenticare la sconfitta in Coppa Italia battendo l’Empoli al Castellani per 2-1 , grazie ai gol di Di Natale (19’) e Widmer (60’). Eppure i toscani avevano mantenuto il maggior possesso palla, quasi il 70%; agevolati inoltre dal rigore inesistente a opera di Saponara al 37’. Ma se non si approfitta neanche dell’espulsione di Kone al 74’allora diventa facile perdere certe partite.
SAMPDORIA-PALERMO – A Genova la Samp gioca contro il Palermo con serenità e straordinario cinismo su contropiede. Ma soprattutto concentrata: niente distrazioni dall’eccitante pensiero dell’affare Eto’o, strappato dalle effusioni napoletane di mercato. Al 6’ è infatti Eder a sbloccare, ma il Palermo oltre al super Dybala, capace sia di difendere che attaccare, possiede Vasquez, autore della rete dell’1-1 al 48’. Sempre più sotto i riflettori, la mancata adozione dei nuovi mezzi elettronici impedisce di convalidare il gol, forse non così dubbio, del vantaggio rosanero. È appena il 55’e il risultato potrebbe ancora cambiare, ma nei restanti minuti solo inutili sofferenze su entrambi i fronti.
PARMA-CESENA – A.A.A. Cercasi attaccante per il Parma. Ma i candidati forse sono choosy, come suggeriva qualche Ministro italiano un po’ di tempo fa. Dunque a fine Gennaio può non allettare un contratto proveniente dai “bassi fondi” della classifica di serie A. Così Donadoni colleziona la sua sedicesima sconfitta. In fondo il pareggio con il Cesena sarebbe stato inutile ad entrambi e i romagnoli l’hanno inteso meglio dei padroni: al 21’Pulsetti con un furbo destro approfitta dell’immobilità difensiva parmigiana; poi al 76’una papera di Cascone regala l’autorete agli avversari ; i disperati attacchi finali di entrambi i Club premiano gli ospiti, in vantaggio grazie a un geniale Rodriguez (89’).
CAGLIARI-SASSUOLO – Il Cagliari ospita un dignitoso, ma disattento Sassuolo e conquista a sorpresa i tre punti . La cura Zola fa bene e si vede. La difesa rossoblu che nell’era di Zeman aveva fatto acqua da tutte le parti, ora è ampliamente rilanciata. Protagonista tra file sarde del mach è Rossettini: segna su calcio piazzato al 20’, ma realizza una clamorosa autorete al 76’, regalando il pareggio agli emiliani. Forse le pressioni di mercato su Zaza, specie della Juve, non rendono l’aria particolarmente respirabile in casa Sassuolo. Lo testimonia l’espulsione di Acerbi all’88’.Il Cagliari invece mira sereno ed equilibrato alla salvezza tanto da aggiudicarsi il match dopo solo tre minuti: chapeau alla conclusione al volo d’interno destro di Cop.
H. VERONA-ATALANTA – Il recente successo di San Siro deve aver reso l’Atalanta confusa e felice fino a perdere la partita contro il Verona. Colantuono adotta una tattica di gioco che non si rivela vincente: blindarsi nella metà campo di difesa per poi ripartire in velocità. Nonostante i non pochi brividi dei veneti, ma solo nei minuti finali di gioco, la gara è decisa dalla facile rete di Saviola (53’), su lodevole iniziativa di Sala.
Nina Panariello
(Foto: Ansa)