PIANO DI SORRENTO (NAPOLI) – Emozioni e consensi per la 34esima edizione della rassegna “Incontri al buio” del Circolo Endas Penisola sorrentina onlus, presieduto da Adele Paturzo nella nuova location dell’Honda Bar, sul corso Italia.
Venerdì 23 gennaio nel salotto culturale condotto da Carlo Alfaro, responsabile eventi dell’Endas, si è rivelata vincente la formula che abbina film di qualità selezionati dal direttore artistico Antonio Volpe con la presentazione di libri e la ribalta di autori e realtà culturali emergenti .
Grande inaugurazione di questa che è senz’altro la più longeva rassegna della Penisola sorrentina, con un omaggio a Pino Daniele, scandito dalla visione di filmati di repertorio inediti, e ricordato dalle memorie dei suoi fans e dall’intervista telefonica al musicologo Federico Vacalebre, autore di una pubblicazione sull’amico e cantante, presente alla serata in un eccezionale collegamento audio da Sanremo-
È stato inoltre proiettato il docufilm musicale “Passione”, diretto da John Turturro nel 2010, presentato alla 67esima Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e vincitore del premio Capri Cult Movie Award, del Festival del cinema di Salerno e del premio Città di Loano.
Per il secondo appuntamento di venerdì 6 febbraio, il salotto letterario ha ospitato l’Associazione culturale “Effetto placebo”, mentre con il cineforum c’è stato l’omaggio a Carlo Mazzacurati con la proiezione del suo ultimo film, “La sedia della felicità”.
“Effetto placebo” è un gruppo che, nato in Penisola sorrentina, ha ormai ramificazioni in tutt’Italia ed Europa, con un ambizioso progetto culturale ed editoriale, “Il collirio”, dove un gruppo di circa sessanta “menti” di età dai venti anni in su hanno fatto proprioa la bandiere della cultura, della creatività e dell’amicizia.
Finalità di “Il collirio” è il culto della bellezza in tutte le declinazioni. Ogni numero della rivista mensile focalizza un tema: il Caos-Caso, la Luce, l’Inconscio, la Fede.
Gianfilippo Liguoro e Natale De Gregorio dell’Associazione culturale “Effetto placebo” hanno spiegato a Carlo Alfaro nell’intervista: «“Il Collirio” si propone come rivista culturale. Dapprima on line ora è in cartaceo. Vuole essere un prolungamento naturale della mente di tanti giovani scrittori, disegnatori, cineasti, grafici, fotografi, musicisti di tutta Italia e oltre, uniti da un unico fine: “schiarirsi” la vista, osservare il mondo dei particolari, lottare per le proprie idee».
«Siamo parole, immagini, musica, poesia, sogni: siamo “Effetto Placebo” »: con questo slogan hanno concluso il loro intervento, tra gli applausi generali.
Apprezzamento degli ospiti della rassegna anche per “La sedia della felicità”, ultimo film commedia del 2013 di Carlo Mazzacurati, prematuramente scomparso per cancro proprio un anno fa, il 22 gennaio 2014.
Il film narra la storia di un tesoro nascosto in una sedia, di un’estetista e un tatuatore che dandogli la caccia si innamorano, e di un originalissimo prete che si unisce a loro nella ricerca. “La sedia della felicità” è comico e poetico al tempo stesso, un delicato biglietto d’addio del regista già malato e cosciente della fine.
Nel terzo appuntamento di venerdì 13 febbraio è stato ospite d’onore Amedeo Colella, recordman di vendite e di risate nel segno della napoletanità. Il 51enne autore, napoletano DOC di Porta Capuana, ha la passione degli studi storici e in particolare di Napoli, cosa che lo ha portato a diventare docente di Napoletanità alla Fondazione Humaniter.
Col suo primo libro “Manuale di Napoletanità” ha venduto oltre 30mila copie, un vero best-seller che risponde a mille curiosità su Napoli e i napoletani, dal costume alla storia, al folclore, all’aneddotica, alle tradizioni, alla geografia, ai miti.
È stato dunque proiettato il film “Amore e Libertà – Masaniello”, opera prima del regista Angelo Antonucci, un colossal storico tutto made in Naples dedicato ad uno dei personaggi simbolo della napoletanità, Masaniello, il pescivendolo protagonista di una rivolta contro il vicereame spagnolo divenendo emblema del riscatto del popolo vessato dai soprusi dei nobili e dalle gabelle imposte.
Quarto incontro sabato 21 febbraiocon la effervescente autrice Maura Messina ed il suo poetico e toccante “Diario di una Kemionauta”, presentato con la partecipazione della giornalista Ornella Esposito, autrice del documentario “Ogni singolo giorno”sulla Terra dei fuochi” e di Gennaro Izzo, coordinatore del Piano sociale di Zona NA33. Infine proiezione di “Alabama Monroe”, un piccolo capolavoro della cinematografia belga, candidato all’oscar 2014.
Maura Messina, 29 anni, è nata nella Terra dei Fuochi. Artista e designer (nel libro si trovano spunti del suo lavoro, poiché alle frasi e alle pagine si associa un sofisticato progetto grafico) e il suo libro è il diario della sua lotta contro un tumore che l’ha colpita a soli 26 anni per l’unica colpa di essere nata e cresciuta nel “triangolo della morte”.
Dalla sofferenza e dalla paura è nato un diario che, con delicatezza, sensibilità e un tocco d’ironia tutta napoletana, racconta per parole e per immagini la storia di una “kemionauta”, come lei si sente, costretta a partecipare ad una missione difficile su un pianeta lontano, Kemioland: «Il mio diario rappresenta la reazione di una persona che si è trovata ad affrontare il cancro. Il titolo nasce dalla interpretazione di questa delicata fase della mia vita: mi è sembrato di essere un astronauta che atterra su un pianeta lontano, lontano e fuori rotta».
La forza di reagire è l’elemento dominante della storia raccontata da Maura Messina nel suo romanzo: «Ho deciso di rendere pubblico il diario perché spero che la mia storia possa essere d’aiuto a chi la legge: è una testimonianza positiva e di speranza».
Commozione anche per il film “Alabama Monroe”, una struggente e passionale storia d’amore dall’esito distruttivo ritmata dalla musica bluegrass.
Il prossimo appuntamento è in programma venerdì 27 febbraio sempre all’Honda Bar, con una serata dedicata a Massimo Troisi. Ospiti Salvatore Iorio e Salvatore Aulicino autori del libro “Per Massimo Troisi” e Alfredo Cozzolino, amico d’infanzia di Troisi ed attore occasionale nei suoi film.