GIAPPONE – Satoshi Kon è stato uno dei maestri dell’animazione nipponica. Nato nel 1963 e scomparso nel 2010, ha studiato Graphic Design all’università di Musashino, dove si è laureato nel 1987.
La sua passione per i manga già al liceo gli fa sognare un futuro da disegnatore: proprio durante l’adolescenza, il suo lavoro d’esordio “Toriko” verrà premiato con un secondo posto in un concorso fumettistico.
Dopo aver collaborato con diversi autori nel campo dell’animazione, scrive e co-produce “Jojo’s Bizarre Adventure”, video-episodio tratto dall’omonimo manga.
Nel 1997 la sua carriera subisce un’importantissima svolta: Satoshi Kon esordisce alla regia con il thriller psicologico “Perfect Blue”. Il lungometraggio, acclamatissimo nei festival internazionali, rappresenta la labilità del margine tra la realtà e la fantasia, il sogno e la veglia. Attraverso le avventure di Mima, idol che abbandona il suo ruolo in favore della recitazione, Kon racconta lo srotolarsi di una morale aggrovigliata dalla confusione di cui lo spettatore – come la protagonista – cade vittima.
In seguito, dirigerà altri successi: Millennium Actress, Tokyo Godfathers, Paranoia Agent, Paprika e Ohayo, short-movie di un minuto sulla sensazione di torpore che si prova al risveglio.
Il suo stile rende il genere d’animazione maturo, adatto soprattutto agli adulti. Il suo topos è l’onirismo, espressione della psiche che Kon vuole rendere protagonista di tutti i suoi film.
La mente infatti è spesso resa così fragile dagli eventi della vita da trasformarsi in patologia. Desideri, ambizioni, delusioni e avidità diventano inquinanti tossici dell’animo, cause di derive emozionali e cedimenti psicologici. I temi dei suoi film vengono ben rappresentati dalla confusione in cui l’autore ama far crogiolare lo spettatore, con proiezioni mentali e tecniche di montaggio insolite che affascinano anche i più scettici riguardo il genere d’animazione.
In molti registi, tra cui Aronofsky con il suo “Requiem for a dream” e Nolan con “Inception” sono stati influenzati dal lavoro del Maestro nipponico, omaggiandolo con delle riproduzioni di scene dei suoi film. Attualmente è in fase di ristampa lo storyboard di “Perfect Blue”.
Satoshi Kon muore nel 2010, pochi mesi dopo la diagnosi di cancro al pancreas. Dopo averlo scoperto, ha affidato al suo blog un ultimo, commovente saluto ai fan: «Era come se la morte mi fosse giunta alle spalle prima ancora che potessi rendermene conto, e non c’era assolutamente niente che io potessi fare per cambiare le cose. […] Pieno di gratitudine per tutto ciò che di buono c’è nel mondo, poso la mia penna. Con permesso. Satoshi Kon»
Maurizio Iengo