NAPOLI – Due importanti eventi inaugurati entrambi venerdì 8 maggio confermano la Città interessata all’evoluzione del linguaggio fotografico.
Da un lato alla Maison Du Tango a piazza Dante la mostra del creativo Marco Maraviglia, dell’associazione Photo Polis, fotografo ed esperto in comunicazione digitale, napoletano, da sempre attento alla metamorfosi dei nuovi linguaggi espressivi legati alla fotografia.
Dall’altro lato, nello stesso momento, nel cuore degli antichi Quartieri Spagnoli, in via Porta Carrese, alla fondazione Foqus l’inaugurazione di un nuovo spazio della Associazione KontroLab, tutto dedicato alla fotografia.
Napoli e la fotografia a 360 gradi, quindi. È una sperimentazione linguistica l’operazione di Maraviglia dal titolo Metamorfosi Reloaded 2015 nata come omaggio alle Metamorfosi di M. C. Escher..
È un fotomontaggio realizzato con sole immagini d’archivio analogico e digitale di Marco Maraviglia portate poi in bianconero della misura di 796x30cm. Una improbabile e metafisica veduta della città di Napoli, realizzata con un montaggio digitale di tantissimi scatti sulla città che l’occhio attento del fotografo ha eseguito negli anni.
La parte più interessante di tutta l’operazione è che l’opera presentata è solo una versione provvisoria, una bozza, e l’autore, dopo che l’ha svelata, ha invitato i partecipanti ad intervenire segnando, direttamente sulla stampa esposta, suggerimenti, critiche, correzioni.
Una delle caratteristiche fondamentali del linguaggio fotografico, da quando è nata la fotografia è il punto di vista unico del fotografo sul mondo, in questa operazione viene ribaltato e messo in discussione l’unicità del punto di vista del fotografo, un riflesso della flessibilità dei nuovi linguaggi telematici che da qualche decennio stanno rivoluzionando il mondo della comunicazione a tutti i livelli.
Ai Quartieri Spagnoli, KontroLab Photography nasce con un obiettivo preciso: promuovere e diffondere la fotografia in tutte le sue forme, attraverso corsi, incontri, workshop e mostre. Nasce dall’idea di alcuni fotografi napoletani attenti principalmente alla realtà del reportage.
Ed è fotogiornalismo puro la mostra che ha inaugurato questo spazio, dove sono esposte alcune delle immagini del libro “MIGRANTI-Le città in movimento negli scatti A. F. P.” di Antonello Cossia, Francesco Sansalone e Mario Laporta.
Ed è proprio Mario La Porta a raccontarmi il carattere e lo spirito di questo nuovo spazio dedicato alla fotografia. Con la sua coinvolgente energia e sempre con il sorriso sulle labbra, mi parla della sua personale idea di creare una biblioteca tutta dedicata alla fotografia, all’interno di questo spazio, e che sia a Napoli, sia in Italia, sia all’estero, ha già avuto tante adesioni per donazioni di libri, da fotografi e cultori della materia.
Un progetto ambizioso, intorno al quale hanno aderito e stanno aderendo fotografi da ogni parte, e che vuole dare spazio a tutti i campi della fotografia, la realizzazione, quindi di un vero e proprio laboratorio di idee dove confrontare e far crescere sempre di più i linguaggi.
Quando il linguaggio non si arricchisce è sintomo di mancanza di libertà in una società.
Questo tipo di operazioni, in una città come Napoli, sono importanti e vanno sostenute da tutti coloro i quali hanno interesse che i linguaggi non regrediscano ma crescano e si arricchiscano sempre di più. Perché, tali fermenti creativi, sono segni che Napoli è città viva.
Nonostante sia presentata sempre come una realtà degradata, dove si stenta a crescere culturalmente, a Napoli ci sono realtà vive, come Photo Polis e la neonata KontroLab, che impreziosiscono il linguaggio con punti di vista sempre diversi sul mondo, contribuendo con l’impegno e la passione dei loro fondatori, fotografi e creativi a farci vivere, nonostante tutte le contraddizioni, in un territorio che vuole essere veramente libero, da luoghi comuni e stereotipi che appesantiscono l’immagine della nostra città.
Mario Scippa