NAPOLI – Alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri giovedì 25 giugno si è svolto l’Incontro d’autore con lo scrittore bolognese Stefano Benni in occasione della presentazione del suo nuovo libro di racconti “Cari mostri”, edito da Feltrinelli e pubblicato lo scorso maggio. L’evento ha previsto inoltre la partecipazione del chitarrista e cantante casertano Fausto Mesolella degli Avion Travel con il quale Stefano Benni ha avviato un interessante progetto musicale. Alcuni dei suoi testi, infatti, adattati e arrangiati da Mesolella, hanno dato vita all’album “Canto Stefano”.
Durante l’incontro, “Il Lupo” ha letto un racconto tratto dal volume, dal titolo “Povero Nos” dedicato ad uno sfortunato vampiro che ha a che fare con imperturbabile agente equitalia. L’ironia consueta che tempra ogni testo di Stefano Benni dà vita ad una tragico-comica gag narrativa. Nosferatu è considerato un evasore fiscale, possidente di terreni che non paga l’Imu e ha per giunta problemi con il permesso di soggiorno. Un raggio che penetra dalla finestra dello studio del ragionere lo fulmina all’istante. Neanche questo riesce a smuovere il tremendo impiegato. «Cosa si inventano per non pagare», conclude seccato.
Lo spirito del racconto è esemplificativo di tutto il discorso condotto nella raccolta “Cari mostri”. Un humor noir lega costituisce il fil rouge dell’intera narrazione. Nella nostra società il diverso è il considerato il mostro da combattere, a cui dichiarare guerra, ma in realtà anche il mostro è dotato di una sua specificità e di una sua sensibilità di cui non sempre si tiene conto.
Il pregiudizio e l’ignoranza fanno sì che si provi paura a causa di individui, i cui tratti somatici non corrispondono ai nostri. Come le streghe nel Medioevo, ancora oggi “i mostri” esistono nell’immaginario collettivo. Ce ne si tiene lontani e li si guarda con diffidenza, e si è ancora alieni dal considerare che la deformazione cui sottoponiamo realtà forse diverse dalle nostre non è altro che un prodotto di una coscienza di per sé deformata.
Con questa raccolta, Stefano Benni affronta fantasmi e ne ridimensiona la spaventosità, anzi la capovolge. Il vampiro è un povero uomo vestito di nero che non riesce a tenere testa al cinico agente di Equitalia, una storia per bambini raccontata per spaventarli terrorizza un marinaio tanto che non riusce a concluderla. Un’atmosfera grottesca sembra dominare la dimensione narrativa, in cui riconoscibile è l’ironia dissacrante e la bizzarra inventiva caratteristica dello stile benniano. Instancabile cantastorie, Benni si era già cimentato nella scrittura di racconti horror dal contenuto umoristico, come alcuni testi della raccolta “Il Bar sotto il mare”.
La lettura è stata intervallata dagli intermezzi musicali della chitarra acustica e della voce penetrante di Fausto Mesolella. Uno dei brani fu scritto da Stefano Benni per Fabrizio De Andrè che incominciò a musicarlo poco prima della sua morte. Ripreso in seguito proprio dal chitarrista casertano è stato riarrangiato ed inserito nell’album.
Molte le domande da parte del pubblico che hanno dato all’autore l’opportunità di offrire un’ampia panoramica sulla sua attività di scrittore, e non solo. Benni ha raccontato di aver esordito come attore di teatro e di essersi dedicato alla narrativa in un secondo momento.
Ha ricordato anche la sua attività giornalistica degli anni Settanta, anni di militanza politica e di amici persi a causa della droga. Ha poi approfondito il suo avvicinamento allo stile comico cogliendo l’occasione per fare della velata critica politica: «La nostra classe politica non conosce il senso dell’umorismo. I politici si urlano letteralmente addosso. Se sapessero rispondersi con ironia, si eviterebbero quegli interminabili dialoghi che non portano da nessuna parte».
In ultimo, l’autore, sollecitato dalla domanda di un ragazzo, ha offerto dei suggerimenti ai giovani in sala: «Osate sempre, rischiate, divertitevi, e state lontano dai guai. Ma questo lo sapete già».
Al termine dell’incontro, i due ospiti hanno firmato al pubblico le copie dell’album e del cd.
Francesca Mancini