NAPOLI – Al PAN di via de’ Mille dal 27 luglio è in atto Expo Art POLIS, mostra di Pittura – scultura -fotografia – installazioni – architettura – danza contemporanea che terminerà il prossimo 31 agosto.
L’idea ed il progetto sono di Daniela Wollmann che con Gianni Nappa ne ha curato la direzione artistica .
«Un evento prima di tutto! » Organizzato nell’anno dell’Expo di Milano ed in un mese, quello di agosto, vacanziero per antonomasia, che mai come quest’anno ha contato transiti in città di migliaia di viaggiatori alla scoperta della città, delle sue bellezze artistiche , archeologiche e paesaggistiche.
Napoli Expo Art Polis è stato un evento che ha raccolto varie forme d’arte, definito come «… un contenitore delle pulsioni che dal basso fanno vivere la città d’arte e idee, di creatività e linguaggi contemporanei, di eccellenze nei vari campi della comunicazione, del movimento e dell’immagine».
Durante l’evento si sono susseguite esposizioni. performances, serate a tema con un offerta continua, un susseguirsi di emozioni attraverso vari percorsi:
- Sperimentazione : «Il Video d’arte che sperimenta tempo ed immagini in una successione di frammenti e determinano un punto di partenza per la comprensione dei nuovi linguaggi dell’arte»;
- I volti , i caratteri, Nuova genia Mediterranea : «La diversità degli italiani da un pattern complesso di migrazioni avvenute in diversi momenti storici e preistorici, cui ha fatto seguito in alcuni casi un mescolamento tra gruppi migranti e autoctoni».
Napoli rappresenta un crocevia di culture che si sono alternate nei secoli, a partire da quella greca di Partenope sul monte Echia per poi passare a quella greco-romana insediatasi nella zona dell’attuale centro storico antico 2500 anni fa, per poi passare attraverso le varie dominazioni dei Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Austriaci, Borbone , Francesi, e di nuovo Borbone, per poi finire ai Savoia con l’Unità d’Italia. Un immenso e variegato patrimonio artistico , culturale e “genetico”segnato dalle tracce che le diverse egemonie hanno lasciato nel corso dei secoli.
- Transiti storici, gli artefici «L’attenzione agli artisti contemporanei … con il secondo novecento dalle sperimentazioni degli anni sessanta e settanta e fino ai primi anni duemila oltre ad artisti scomparsi che hanno inciso nella storia artistica della città come Alberto Chiancone, Nicola Canzanella e Nicola Gambedotti».
- Habitat tra nuova visione e bisogno di salvaguardia : una sezione rivolta all’ambiente, ispirata al protocollo di Kioto con l’intento di stimolare la cultura della cura dell’Ambiente anche attraverso l’arte, a partire dalla progettazione architettonica delle città per arrivare alle varie forme di arte e di grafica capaci di trasmettere un discorso ambientalista.
- Visionari : «In un tempo che anche l’arte sembra adeguarsi al becero, abbiamo pensato ad una sezione per quegli artisti che inseguono la fanciullezza. Per quelli che rappresentano la gioia di vivere. Per quelli che raffigurano la natura sempre piena di colori, dove le emozioni sono nelle raffigurazioni or di pittori ora di illustratori. In tutti i casi siamo in presenza di visionari».
Una domanda finale rivolta a Daniela Wollmann :
Quali sono le prospettive per il lavoro suo e della sua associazione?
Le sole prospettive che ho sono quelle di riuscire a far riconoscere Napoli per quella che realmente è: la capitale del Mediterraneo.
Con questa prospettiva c’è da dire che l’evento ha raggiunto il suo scopo di inviare messaggi a 360 gradi sulle varie tematiche del mondo e dalla città di Napoli. Uno spunto, per chi non l’avesse ancora fatto, di visitare questa rassegna che resterà aperta fino al 31 agosto.
(Ph by Antonio Vitale)
Antonio Vitale