Cent'anni di architettura futurista

centanni - CopiaCAPRI (NAPOLI) –  Nella sala consiliare della città giovedì 17 settembre si è tenuta la presentazione del volume “1914-2014. Cent’anni di architettura futurista”, CLEAN edizioni, a cura di Andrea Nastri e Giuliana Vespere.
Il libro è stato illustrato da Cherubino Gambardella, professore ordinario di progettazione architettonica della Seconda università degli studi di Napoli, e da Fabio Mangone, professore ordinario di Storia dell’Architettura contemporanea e vice direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli.
Il libro. A poco più di cent’anni dall’11 luglio del 1914, data di pubblicazione del celebre Manifesto santeliano che gettava le basi dell’architettura futurista, il libro indaga le influenze esercitate dai manifesti e dall’iconografia futurista sull’architettura contemporanea.
Al volume, freschissimo di stampa hanno contribuito storici dell’arte e dell’architettura, oltre a critici e progettisti, tutti chiamati a fare un resoconto dei “vaticini” contenuti negli scritti e nelle opere dei futuristi e ad individuare quelle valenze inespresse che, legittimate dal punto di vista contemporaneo, possono essere definite come delle vere e proprie “profezie”.
All’interno del libro trova inoltre un approfondimento dedicato al rapporto tra futurismo e architettura mediterranea ed in particolare a quella caprese. Capri infatti, fin dal primo dopoguerra e ancor di più dopo il Convegno del paesaggio del 1922, era assiduamente frequentata da una folta schiera di futuristi, tra cui Marinetti, Prampolini, Depero, Tavolato, Clavel e molti altri, e può essere individuata come luogo simbolo della trasversalità e delle contraddizioni della poetica futurista.
Gli autori.
Andrea Nastri (1976), architetto e giornalista caprese, è dottore di ricerca in Storia e conservazione dei beni architettonici e del paesaggio. Si occupa di studi sull’architettura moderna e contemporanea collaborando con riviste italiane e internazionali. Ha pubblicato i saggi “Edwin Cerio e la casa caprese” (CLEAN, 2008), “La chiesa di San Michele ad Anacapri” (con M. F. Cretella, Arte’m, 2010), “Capriguida. Itinerari di architettura sull’isola azzurra. 1800-1970” (CLEAN, 2011, II edizione ampliata 2013) e “Reima Pietila. Dallo schizzo all’architettura (Aracne, 2012), oltre alla raccolta di racconti “Il margine interrotto” (Guida, 2010).
Giuliana Vespere (1979), architetto, è dottore di ricerca in Progettazione architettonica e urbana. Ha svolto attività di ricerca e di insegnamento a contratto presso la Facoltà di Architettura della Seconda Università degli studi di Napoli, dove si è occupata principalmente di studi sull’architettura futurista e di progetti di trasformazione urbana. Ha curato i libri “L’altro panorama. Figure, installazioni, astrazioni” e “Codice policromo. Architettura e tecniche di invenzione (con C. Gambardella, Alinea editrice, 2007 e 2008) ed è autrice di articoli e saggi di architettura contemporanea pubblicati in libri e riviste di settore.