“Faccio un appello alla nazione: non comprate più prodotti francesi”. Così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha lanciato oggi un invito al boicottaggio, dopo il nuovo duro scontro dei giorni scorsi con Emmanuel Macron. Non si arresta in Turchia il crollo della lira, sullo sfondo delle forti tensioni con la Francia, che si aggiungono a quelle con altri alleati Nato, dagli Stati Uniti alla Grecia. La valuta di Ankara ha toccato stamani nuovi record negativi contro le principali divise internazionali, superando la soglia psicologica delle 8 lire contro il dollaro Usa. Nuovi minimi si registrano anche rispetto all’euro, scavalcando anche in questo caso per la prima volta lo scoglio simbolico delle 9,5 lire.
Secondo gli analisti, il calo è anche conseguenza della decisione la scorsa settimana della Banca centrale di Turchia di mantenere invariati i tassi di interesse al 10,25%, che a settembre erano invece stati aumentati per la prima volta in due anni. Dopo aver raggiunto nel 2018 il 24%, i tassi erano scesi fino a una cifra su esplicita spinta del presidente Recep Tayyip Erdogan, che li ha definiti “la madre e il padre di tutti i mali”.