Il Dolore. Una dimensione comune a tutti.

Aldo Di Mauro al Salotto Letterario Antichità Scippa

NAPOLI – Mercoledi 10 ottobre, alle ore 18.00, al salotto letterario Antichità Scippa  di via Vannella Gaetani si parlerà del libro di Aldo Di Mauro Il dolore.Perchè?
Nel corso della serata sarà ascoltato e proiettato il filmato  dell’ultimo intervento pubblico del professore emerito Mario Coltorti del 15 ottobre del 2008, giorno della presentazione del libro di Aldo di Mauro che si tenne all‘Istituto Italiano degli Studi Filosofici.
Il prof. Coltorti, è conosciuto per la sua umiltà per la sua grande professionalità; è sua, infatti, la grande scoperta, fiore all’occhiello della scienza italiana, che ha contribuito allo studio della fisiopatologia del fegato ed all’identificazione delle transaminasi.
In quell’occasione rimproverò simpaticamente coloro che lo definivano sempre professore emerito: disse, scherzando, che non poteva considerarsi tale  perché aveva anticipato  il suo prepensionamento all’Università di cinque anni, andando via dall’Accademia sbattendo la porta. E aggiunse: «Sono un professore pentito, non un professore emerito».
Insieme all’autore Aldo Di Mauro e con lo spunto di riflessione che  giungerà dall’intervento video del professore Coltorti, con la partecipazione della scrittrice Brunella Brizio e gli interventi musicali del maestro Carlo Molinelli, si tratterà del Dolore, di quella particolare dimensione che tutti, chi in un modo chi in un altro, hanno vissuto nell’arco della  vita.
Una dimensione comune a tutti che, nonostante sia vista come qualcosa di estremamente negativo, è una di quelle dimensioni che ci fa sentire  con tutto il suo spessore l’essenza dell’ esistenza,  fa sentire vivi ed apprezzare di più le gioie che la vita  regala.

 “Passa la rondine e con essa estate,

E anch’io, mi dico, passerò…

Ma resti dell’amore che mi strazia

Non solo segno un breve appannamento

Se dall’inferno arrivo a qualche quiete…”

Giuseppe Ungaretti, uno dei poeti più amati, disse in un’intervista. «Il dolore è il libro che di più amo, il libro che ho scritto negli anni orribili, stretto alla gola. Se ne parlassi mi parrebbe d’essere impudico. Quel dolore non finirà più di straziarmi».
Eppure dalla sua penna sono usciti frammenti di bellezza dalla dimensione infinita; basti pensae alla meravigliosa poesia dal titolo  Mattina:
                                          “Mi illumino di immenso”
Che meraviglia!
In tutti i tempi, da che mondo è mondo, poeti, filosofi, pensatori, si sono soffermati  e hanno riflettuto sulla dimensione del dolore.  Ho avuto modo di leggere alcuni libri di Aldo Di Mauro e l’autore è da considerare, dal mio piccolo punto di vista, un poeta contemporaneo che in perfetta sintonia con i classici di tutti i tempi, ci fa sempre riflettere su alcuni temi profondi della vita.
Sì, ho detto poeta! Perché il suo modo di scrivere è tipico di chi fa poesia, vera poesia. Di Mauro scrive con leggerezza.
Italo Calvino disse che la leggerezza è qualcosa che si crea nella scrittura, con i mezzi linguistici che sono quelli del poeta, indipendentemente dalla dottrina del filosofo che il poeta dichiara di voler seguire.
Quando leggo articoli su Di Mauro vedo che gli danno sempre il titolo di filosofo, secondo me erroneamente, perché ogni argomento da lui trattato, come quello del dolore in questo libro, partendo da riflessioni di carattere filosofico, ovvero facendo filosofia nell’accezione piena della parola,  che viene dalle parole greche filèin (amare) e sofìa, (sapienza) ovvero amore per la sapienza, l’autore  affronta sempre  i suoi scritti ponendosi domande e riflettendo sul mondo e sulla natura dell’uomo, indaga sempre sul senso dell’essere e dell’esistenza umana e si prefigge, inoltre, il tentativo di studiare e definire la natura, le possibilità e i limiti della conoscenza.
Il particolare che contraddistingue Di Mauro  è la leggerezza con cui naturalmente riesce ad affrontare i temi più profondi della vita, una leggerezza che solo i veri poeti riescono ad ottenere con la parola scritta.
Questo libro non è un manuale con risposte preconfezionate agli aspetti del dolore, indagato nei vari campi, dalla medicina alla psicologia, dalla filosofia alla teologia.
In poche, sintetiche pagine l’autore, come in un abbozzo di un grande artista,  ci fa intravedere  un profilo del suo grande spessore culturale, umano e poetico.
Un abbozzo di un autoritratto della sua complessa ed eclettica personalità, che da raffinato e poliedrico intellettuale riesce a spaziare in vari campi del sapere sempre con quella leggerezza che lo contraddistingue e che ricorda tanto una  figura mitologica dell’antica Grecia  che incarnava lo spirito del passaggio e dell’attraversamento, che si manifestava in qualsiasi tipo di scambio, trasferimento, violazione, superamento, mutamento, transito.
Tutti concetti che rimandano in qualche modo ad un passaggio da un luogo, o da uno stato, all’altro.
Nei suoi scritti e nelle conversazioni che ho avuto con lui, Di Mauro mi ricorda proprio quella figura mitologica che era in relazione con i cambiamenti della sorte dell’uomo, con lo scambio di beni, con i colloqui e lo scambio di informazioni  nonché, ovviamente con il passaggio dalla vita a ciò che viene dopo di essa.
La figura poetica e intellettuale di Aldo Di Mauro mi ricorda  Hérmes, per i romani Mercurio, il messaggero degli dei che viaggiava leggero sui suoi sandali alati.
Per ulteriori informazioni:0817642922

Mario Scippa