NAPOLI – Alla Casa circondariale di Secondigliano lunedì 24 novembre si è tenuto il convegno “Ebola, informazione e strategie preventive in carcere”.
Un argomento scottante, non solo per la minaccia del virus Ebola che sembra incombente, ma per i problemi di carattere sanitario che sono presenti nelle strutture penitenziarie dovuti al sovraffollamento, la promiscuità e la permanenza forzata in ambienti chiusi.
Al dibattito sono intervenuti Antonella Guida, direttore sanitario Asl Napoli 1 Centro, Lorenzo Acampora, direttore Uoc Tutela Salute negli istituti penitenziari, il questore Guido Marino, il direttore generale Asl Napoli 1 Centro Ernesto Esposito, Francesco Faella, direttore del Dipartimento Malattie Infettive ed Emergenze Infettivologiche Asl Colli, Giorgio Liguori, ordinario di Igiene all’Università degli Studi Parthenope,Carmine Antonio Esposito, presidente del tribunale di Sorveglianza, Liberato Guerriero, direttore del carcere di Secondigliano, e Tommaso Contestabile, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria.
Erano inoltre presenti Giuseppe Centomani, dirigente Centro giustizia minorile Campania, Carlo Brunetti, direttore Opg Secondigliano, Antonio Fullone, direttore della casa circondariale di Poggioreale, Giovanni Domenico Lepore, ex procuratore, Mario Barone, presidente di Antigone Campania, Antonio Mattone della Comunità di Sant’Egidio, don Franco Esposito, cappellano di Poggioreale, e l’associazione “Il Carcere possibile”.
Per quanto riguarda l’emergenza Ebola, l’Asl Napoli 1 Centro ha allestito un’unità di crisi per essere eventualmente in grado di trattare casi sospetti o acclarati della malattia epidemica che sta flagellando alcuni Paesi africani.
Dal dibattito è emerso che la situazione sanitaria, a Secondigliano e Poggioreale come tutti gli istituti di pena, riguardo l’incidenza di sindromi infettive è già di per sé in emergenza continua: sono presenti infatti sifilide, Hiv, tubercolosi, epatiti.
Gli istituti penitenziari si propongono però come una possibile opportunità di educazione alla salute. Perché la salute è un diritto di tutti sancito dalla Costituzione, anche di chi sta scontando una pena detentiva.
Il dottor Faella ha in particolare affrontato il discorso sull’emergenza Ebola, esponendo in modo semplice tutte le informazioni riguardo il rischio epidemia e tranquillizzando non poco le persone presenti.
Che cos’è Ebola? Il virus Ebola (EVD), conosciuto anche come febbre emorragica, è una malattia infettiva che colpisce gli uomini e alcuni tipi di scimmie. Si trasmette tra mammiferi attraverso lo stretto contatto con sangue, secrezioni, tessuti, organi o fluidi corporei infetti.
Da sottolineare che comunque gli animali da cui si può contrarre l’EVD non vivono liberi alle nostre latitudini, né fanno parte della nostra dieta alimentare.
La prevenzione di base va innanzitutto fatta informando sulla natura della malattia, sulle modalità di trasmissione e sulle precauzioni raccomandate da seguire rigorosamente per prevenire l’infezione.
Il contagio può essere controllato attraverso l’osservanza di norme igieniche e misure protettive per gli operatori sanitari, né più né meno di quanto si faccia nel caso di ogni malattia infettiva.
Il rischio di infezione da virus Ebola nel nostro Paese è dunque basso: il contatto con persone che non mostrano segni di malattia non trasmette la sindrome, né si può contrarre maneggiando oggetti come alimenti crudi e il denaro, nuotando in piscina o attraverso le punture di zanzare. Inoltre il contagio non avviene per via aerea.
Chiaramente i casi sospetti devono essere segnalati al più presto alle autorità sanitarie in modo che possano approntare le idonee misure di profilassi.
Anche se attualmente non esistono vaccini ma solo cure in via sperimentale, oggi Ebola si può affrontare con trattamenti medici adeguati.
Per prevenire il contagio da Ebola è quindi necessario soprattutto applicare quelle regole del buonsenso che tendono a minimizzare i rischi di qualsiasi malattia: igiene personale e lavarsi sempre accuratamente le mani.
(Foto by Michele Malaspina)
Tonia Ferraro