I siti archeologici vesuviani aderiscono alle Giornate Europee del Patrimonio di sabato 19 e domenica 20 settembre che interessano tutti i luoghi d’arte e della cultura statali con iniziative e aperture straordinarie.
Il tema conduttore della manifestazione è “L’alimentazione e la storia dell’Europa: identità culturali e alimentari alle radici dell’Europa”. È previsto un programma speciale di visite, aperture in anteprima, esposizioni di reperti e diffusione di materiale informativo.
Gli Scavi di Pompei propongono sabato 19 dalle 9 alle 13 l’apertura straordinaria della Casa di Sutoria Primigenia su via dell’Abbondanza. È una piccola abitazione dotata di triclinium all’aperto e con affresco parietale nella cucina raffigurante la sacra processione di una famiglia che presenta offerte di cibo alle divinità. Inoltre i visitatori, accolti da archeologi, verranno guidati alla visita di edifici e sarà loro illustrato il legame con il tema dell’alimentazione. Sono stati scelti alcuni luoghi rappresentativi della produzione, del commercio e del consumo di cibo come il macellum, i granai del Foro, la Casa del Menandro, la Palestra Grande insieme all’esposizione degli affreschi provenienti da Moregine.
Dalle 13 alle 17 invece è prevista una visita guidata a Villa dei Misteri e alla sala della Megalografia con illustrazione delle pitture.
Inoltre in via straordinaria sabato 19 dalle 9 alle 13 e domenica 20 dalle 9 alle 17 gli archeologi delle missioni straniere di scavo che operano nella necropoli di Porta Nocera illustrerano le ultime scoperte dei loro studi.
L’evento si svolgerà nell’ambito degli stretti rapporti internazionali tra la Soprintendenza e le Istituzioni straniere.
Hercolaneum invece esporrà per la prima volta nelle due giornate cibi carbonizzati rinvenuti nell’area archeologica con i reperti inerenti la pesca e il commercio via mare di altri prodotti alimentari nel Padiglione della Barca, toccando il tema “Il paesaggio e le vie del cibo”.
È in programma anche un approfondimento su “L’immagine e l’immaginario del cibo” con l’apertura straordinaria nella casa dei Due Atri e nella Casa dei Cervi dove si potranno ammirare gli affreschi di natura morta.
Per il tema “Cibo e Cultura” invece c’è l’apertura del forno del pistrinum, panificio, di Sextus Patulcius Felix.
Ancora, nel sito archeologico di Stabiae sabato 19 dalle 9 alle 19.30 e domenica 20 fino alle 13 sarà esposto l’instrumentum domesticum, pentole, padelle, treppiedi sui banconi dell’antica cucina della Villa San Marco.
Il fine è di ricreare gli ambienti e le atmosfere che caratterizzavano l’alimentazione del tempo. Inoltre ci sono visite guidate sabato 19 alle 9.30 a Villa San Marco e alle 11.30 a Villa Arianna.
L’Antiquarium di Boscoreale invece proporrà sabato 19 dalle 9 e alle 11 due eventi che hanno come tematica “Il paesaggio e le vie del cibo”.
Alle ore 16 c’è l’accoglienza con visita all’Antiquarium, mentre domenica 20 se ne potrà ammirare la collezione.
Ad Oplontis sabato 19 e domenica 20 dalle 9 alle 17 sono in programma visite guidate alla Villa di Poppea.
Ancora, la Villa Sora di Torre del Greco aprirà al pubblico domenica 20 dalle 10 alle 13 con illustrazione archeologica da parte dei volontari del Gruppo Archeologico Vesuviano di Torre del Greco.
I siti archeologici di Pompei, Ercolano, Oplontis e il museo di Boscoreale sabato 19 sono anche eccezionalmente aperti dalle 20 alle 24 con biglietto al costo di 1 euro.
Proprio negli scavi di Pompei lunedì 21 settembre alle 11 saranno illustrate alla stampa importanti e straordinari ritrovamenti rinvenuti nell’area.
Nella Necropoli di Porta Ercolano è stata ritrovata una tomba a cassa di età sannitica del IV sec. a.C. Si tratta una delle rarissime testimonianze di età preromana, con corredo funerario completo. Verrà inoltre presentata la scoperta delle officine di vasai ancora in uso al momento dell’eruzione.
Gli scavi sono stati realizzati dalla Soprintendenza in collaborazione con l’équipe francese del Centro Jean Bérard di Napoli.
All’evento saranno presenti il Soprintendente Massimo Osanna, Claude Pouzadoux, direttrice del Centro Jean Bérard di Napoli e gli archeologi impegnati sul campo.
Tiziana Muselli