SAN GIORGIO A CREMANO (NAPOLI) – Alla Biblioteca Comunale di Villa Bruno in via Cavalli di Bronzo venerdì 26 giugno si è tenuta la presentazione ufficiale del libro “ Cuore di rondine”, ed. Longanesi.
L’autore è il Comandante Alfa, uno pseudonimo sotto cui si nasconde l’identità di uno dei fondatori del G.I.S. (Gruppo di Intervento Speciale) dell’Arma dei Carabinieri. Il G.I.S. è uno dei reparti d’élite delle Forze dell’Ordine, generalmente più conosciuti come “teste di cuoio”.
Alla presentazione del libro sono intervenuti l’autore, la giornalista Laura Cordella, il ten. col. Antonio Grilletto dell’Ufficio Stampa dell’Esercito Italiano in Campania e la signora Paola Toti.
In sala era presente un foltissimo pubblico, tra cui numerose autorità militari, giornalisti e il Console Onorario della Repubblica del Benin a Napoli avvocato Giuseppe Gambardella.
Il comandante Alfa alle sue spalle ha un curriculum militare impressionante e ha ricevuto elogi militari per le sue varie missioni. Ma al di là di tutto nel petto di questo eroe di basso profilo, di quest’uomo che opera nell’ombra e in silenzio, che ha scarificato vita privata e soprattutto affetti familiari, batte il cuore di un’impavida rondine.
Il titolo del libro nasce infatti da una storia che gli raccontava il nonno quando il Comandante Alfa era un bambino irrequieto. Quel cuore di rondine che continua a battere dentro di lui ha portato ad essere l’uomo di oggi.
Proveniente dal Battaglione Paracadutisti Tuscania, Alfa cominciò l’addestramento nella squadra d’azione che sarebbe diventata il Gruppo di Intervento Speciale dell’Arma dei Carabinieri.
Allora il suo nome di battaglia era Cigno: giocava a calcio come van Basten. Poi Federale. Incappucciato dal mefisto – il cappuccio nero che nasconde le fattezze degli operatori delle foze speciali, ndr – non ha esitato a raccontare le origini scherzose di questi soprannomi. Poi i suoi uomini lo chiamarono Comandante Alfa, perchè il primo del GIS, e perchè divenne il loro leader naturale, non semplicemente un superiore. Gli obbedivano per il suo carisma, per la fiducia che riponevano in lui, non in quanto subordinati.
In “Cuore di rondine” il Comandante Alfa racconta sè stesso e la storia dell’Italia degli ultimi trent’anni dal suo particolare punto di vista. Spazia all’interno del G.I.S., un reparto che opera nella più assoluta segretezza, ma soprattutto nel suo animo, nelle esperienze dolorose per la perdita dei suoi compagni, le rinunce, il non aver potuto vedere i figli crescere per la sua continua lontananza. E questo libro è stato anche un modo per risarcirli: ora che sono grandi e hanno potuto leggerlo e capire il motivo della sue inspiegabili assenze.
Non solo: “Cuore di rondine” è dedicato agli figli dei suoi colleghi caduti: il ricavato sarà devoluto all’ONAOMAC (Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri).
Oltre all’azione, alla tecnica, alla preparazione militare e all’allenamento strenuo, nelle pagine di “Cuore di rondine” si scopre anche l’uomo dietro il mefisto (il cappuccio nero che nasconde le fattezze, ndr), il marito, il padre che non può rivelare il suo ruolo nemmeno ai familiari più stretti, un cuore dove la paura alberga insieme al coraggio. Una paura che comunque si riesce a tenere sotto controllo grazie al continuo e duro addestramento.
Durante l’evento non sono mancati da parte del pubblico presente momenti di commozione, ma anche gioiosa gratitudine verso quest’uomo che continua a sacrificarsi per un’ideale, a rimpiangere i suoi compagni che non ce l’hanno fatta, per i bambini che soffrono nelle zone di guerra e per tutti coloro che non ha avuto la possibilità di aiutare.
Roberto Scognamiglio