La Magistratura, potere dello Stato

Moltissimi amici e soprattutto molti cittadini, desiderano che io esprima un giudizio sulla Magistratura ed io da alcuni giorni dalla richiesta sono ancora incerto se sono in grado di esprimere il giudizio richiesto. Mi ci proverò.
La Magistratura è indipendente da qualsiasi altro potere ed i suoi componenti sono oltremodo gelosi di questa indipendenza, e, come premessa, mi pare giusto affermare che sono perfettamente d’accordo su questo principio, anzi, mi pare altrettanto giusto affermare che sarebbero guai se così non fosse.
La sua struttura monolitica è  una prima ed assoluta garanzia per la sicurezza e la tutela dello Stato.
E’ assolutamente errato affermare che vi siano buoni e cattivi magistrati, anche se qualche scheggia impazzita dà adito, ma non giustifica, qualche pensiero cattivo. Tuttavia, non si può affermare con sicurezza che la giustizia in Italia funzioni perfettamente.
Che cosa accade, cosa sta accadendo per giustificare un giudizio non perfettamente benevolo? I magistrati lo sanno, la loro mente non è tanto incartapecorita da non capire un situazione talmente negativa.
La Magistratura ha in sé una tale forza impulsiva , propulsiva , culturale ed estremamente intelligente da potere con i suoi stessi poteri dirimere ogni difetto e maturare con i suoi mezzi tutti i cambiamenti necessari per un perfetto funzionamento della Giustizia.                                                                                              Le riforme le può, e deve, individuare, concepire, disegnare ed esprimere in maniera definitiva dalla propria “intellighentia”, salvando così l’Istituzione da qualunque tentativo di intrusione.
Questa è, per approssimazione, la mia idea , ma i miei amici non sono soddisfatti; alcuni e più di alcuni, ai quali ho espresso la mia opinione, desiderano, anzi, vogliono che esprima anche le ragioni del proprio disagio.
Credo che a questo punto non  possa esimermi dall’accontentarli, e lo farò per sommi capi ed addolcendo le loro espressioni:
la Giustizia civile è in un baratro di cartacce. Molti che attendono sentenze da molti anni  non ci sono più o boccheggiano per mancanza di ossigeno.
La Giustizia penale è lunghissima ed in molti casi scivola nei gorghi della tecnologia che ancora non può poggiare le sue tesi sull’assoluto;                                                                         le diverse carriere dei magistrati giudicanti e dei pm si intersecano in maniera improduttiva;
le promozioni nella carriera non possono non essere basate sul merito e non sulla anzianità, che merita tutt’altro trattamento;                                                                                                         le intercettazioni non possono e non debbono essere usate come le reti a “strascico” dei pescatori, povero chi ci capita dentro indebitamente;                                                                                                                    le indagini hanno bisogno di “quell’odore del misfatto” che una volta faceva catturare quasi tutti i malfattori e che oggi tutte le tecnologie moderne hanno annullato quasi del tutto;                                                                                                                                     gli errori, sì, gli errori dei magistrati che annullano le vite degli innocenti, non li paga nessuno?  Non esiste un organo preposto della stessa magistratura che punisca coloro che sbagliano e qualche volta sbagliano di grosso?
Le considerazioni negative non possono essere finite: io mi fermo qui, affermando che la mia opinione è ferma sulla prima parte del testo, ma non disconoscendo che molte cose espresse nella seconda parte esistono nella realtà  delle cose.
Chiedo scusa a tutti e un saluto non me lo può rifiutare nessuno, vostro

Sante Grillo