
Villa delle Ginestre, infatti, fa parte delle numerose e pregevoli ville del cosiddetto Miglio d’Oro che collega Napoli a Torre del Greco attraversando i comuni di San Giovanni a Teduccio, Ercolano, Portici e San Giorgio a Cremano e definito tale proprio per la sua ricchezza storica e paesaggistica e per la presenza appunto di meravigliose residenze aristocratiche del Settecento tutte in puro stile rococò e neoclassico.
Visitarla è innanzitutto un’occasione per rivivere i fasti di quel tempo in cui la nobiltà napoletana, a partire da re Carlo di Borbone, sceglieva questi splendidi scorci per costruire le proprie lussuose dimore estive.
Ma villa delle Ginestre è anche il luogo in cui ha soggiornato tra il 1836 e il 1837 Giacomo Leopardi, mentre a Napoli imperversava il colera, e dove il poeta rimase fino alla morte. Le tracce del Leopardi sono visibili nella sua stanza perfettamente conservata, ma anche nel paesaggio circostante che rappresenta l’estrema sintesi di quella lotta spietata e infinita tra natura e cultura cui il poeta seppe dare voce nei memorabili versi de “La ginestra”,dalla quale la villa prende proprio il nome, e de “Il tramonto della luna”, che, non a caso, proprio in questo sito ebbero luce.
Quovadisnapoli offre così, ancora una volta, un’occasione unica e affascinante grazia alla quale si potranno ripercorrere gli ultimi anni del Leopardi a Napoli (in concomitanza tra l’altro con l’uscita nelle sale del film “Il giovane favoloso”), anni ricchi di tensioni, di contraddizioni, ma anche anni produttivi che hanno consegnato al mondo capolavori poetici indimenticabili.
Melissa De Pasquale