Valorizzazione del complesso borbonico

deMagistri_MarronePORTICI (NAPOLI) – Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, nella sua funzione di sindaco della Città Metropolitana, e il sindaco di Portici Nicola Marrone nella calda mattinata di martedì 30 giugno hanno visitato il secolare parco del Bosco inferiore della reggia Borbonica di via Università  per verificare la fine dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza e ne hanno annunciato la riapertura alla cittadinanza in programma nei prossimi giorni.
La passeggiata nel Bosco Reale è partita dall’ingresso principale di corso Umberto I e ha percorso i viali che costeggiano le peschiere borboniche completamente restaurate giungendo così al Laghetto dei cigni; dove si è potuto apprezzare gli importanti interventi effettuati.

La peschiera
La peschiera

Non sono mancate le contestazioni degli esponenti degli ambientalisti Franco Santomartino e Francesco Emilio Borrelli che da un lato hanno rivendicato orgogliosamente l’impegno profuso negli anni per la salvaguardia e la conservazione del polmone verde porticese. Dall’altro hanno ribadito la volontà di vigilare sulle opere in corso per assicurare alla popolazione la completa fruizione del Parco Reale.
Il laghetto
Il laghetto

La visita è dunque proseguita verso la prateria che porta all’ingresso di via Marittima per poi risalire verso l’esedra  ritrovandosi prima nell’area delle scuderie del galoppatoio coperto di Palazzo Mascabruno, altra imponente opera di restauro ormai in dirittura di arrivo, e quindi all’interno del Palazzo Reale.
La prateria
La prateria

Guidati dal direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università Federico II, professor Paolo Masi, attraverso l’appartamento nobile si è così giunti al Museo Ercolanense.
Un papiro del Museo Ercolanense
Un papiro del Museo Ercolanense

Ultima tappa la Sala Cinese, dove si è tenuto un breve incontro con la stampa.
Dopo l’ultimazione dei lavori di riqualificazione e la messa in sicurezza dei due terzi degli 11mila m² , il Bosco inferiore tornerà quanto prima alla fruizione pubblica. Il sindaco Marrone ha dichiarato con soddisfazione dopo mesi in cui ha lavorato a stretto contatto con la Provincia ora diventata Città Metropolitana: «Grazie alla collaborazione tra  Istituzioni abbiamo finalmente raggiunto l’importante risultato  di restituire ai cittadini uno tra i più straordinari parchi del Miglio d’Oro. Col Sindaco de Magistris – ha continuato Marrone – c’è condivisione anche per il definitivo rilancio turistico di Palazzo Reale».
Il professore Paolo Masi, da sempre fautore della fruizione alla cittadinanza   del complesso monumentale della Reggia borbonica, che comprende la dimora vesuviana, il Parco Superiore ed Inferiore e le scuderie con il meraviglioso maneggio coperto, ha poi passato la parola al professor Stefano Mazzoleni, direttore del centro MUSA (Musei delle Scienze Agrarie), che ha illustrato i diversi musei già presenti all’interno di Palazzo Reale e di quelli in allestimento e sistemazione.
Quindi il sindaco de Magistris nel suo intervento ha confermato la sua disponibilità alla collaborazione tra Istituzioni che ha già portato a raggiungere questo importante obiettivo e che naturalmente non si fermerà a questi primi passi.
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Si conclude così il lungo periodo di chiusura del bosco dovuto anche ai problemi di sicurezza: a seguito della tromba d’aria del 16 giugno dello scorso anno  sono stati controllati oltre mille alberi, trecento dei quali danneggiati e  quindi rimossi. Queto necessario e importante intervento di messa in sicurezza è stato effettuato con la consulenza degli esperti del Dipartimento di Scienze Agrarie che hanno collaborato a stretto contatto con la dirigenza della Provincia di Napoli.
Dunque la presenza del sindaco metropolitano de Magistris non è stata solo una celebrazione per la prossima riapertura del Bosco ma anche l’occasione per discutere con Marrone e il direttore Masi del futuro di Palazzo Reale, considerato la porta d’ingresso dell’intero tratto del Miglio d’Oro. Un rilancio turistico di tutta la provincia che dovrà essere il volano dell’economia campana.