Viaggio in Italia

Viaggio in ItaliaSARZANA (LA SPEZIA) – Roberto Napoletano, firma del giornalismo italiano, venerdì 29 agosto alle 19.15 presenterà, alla libreria della rassegna Festival della Mente, atrio del Palazzo Comunale, il suo ultimo libro Viaggio in Italia. I luoghi, le emozioni, il coraggio di un Paese che soffre ma non si arrende, edito della Rizzoli.
L’evento avverrà nell’ambito della sezione Extrafestival dell’XI edizione del Festival della Mente.
L’originale kermesse è il primo festival europeo dedicato alla creatività, la cui direzione scientifica è curata da Gustavo Pietropolli Charmet con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale e della Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia.
L’evento prevede dal 29 al 31 agosto conferenze, spettacoli ed anche laboratori per bambini e ragazzi, ospitati in diversi luoghi della città.
Il direttore scientifico della rassegna spiega: «Il Festival della Mente è un cantiere aperto dove si produce un insolito tipo di cultura, dove artisti, scienziati, scrittori e ricercatori realizzano una divulgazione intelligente e raffinata dei segreti della loro disciplina spartendo l’emozione della conoscenza. Le persone sedute dinnanzi a loro sono venute apposta per partecipare al rito della condivisione del sapere, della cultura, dell’arte. L’edizione 2014 presenterà elementi di continuità e di novità rispetto alle edizioni precedenti: da una parte sarà dedicata all’indagine approfondita e alla messa in scena della creatività in arti e campi diversi, dall’altra all’analisi della complessa relazione fra generazioni nel contesto attuale».
Roberto NapoletanoRoberto Napoletano, scrittore e direttore del quotidiano Sole 24 Ore, nel suo libro Viaggio in Italia riprende il reportage sull’Italia, realizzato nel 1957 dal giornalista Guido Piovene. Allora il Belpaese era alle porte del boom economico, seppure portava addosso le cicatrici della II guerra mondiale.
Viaggio in Italia prende spunto dalla rubrica Memorandum che Napoletano cura settimanalmente sul suo giornale, che gli consente grazie alle storie individuali narrate da persone di ogni estrazione sociale di attraversare la penisola da nord a sud, facendo parlare coloro che incontra.
I luoghi, le emozioni e le voci tinteggiano un Paese arrabbiato, rassegnato, spento, ma anche coraggioso e ancora orgoglioso della propria identità, che non è in grado di valorizzare le sue molteplici risorse, ma non si arrende. Una nazione negli anni della prima grande crisi finanziaria globale destinata a divenire demograficamente vecchia, perché molti giovani che desiderano garantirsi un futuro dignitoso sono costretti a cambiare città  o ad espatriare, a causa della disoccupazione e di Università che non possiedono abbastanza fondi per incentivare la ricerca.
L’autore si chiede « … perché l’Italia spreca tutte queste risorse» sottolineando: «Questi ragazzi non sono scappati, non vanno messi sotto accusa. Sono italiani di talento, che cercano una terra che li valorizzi. In questo senso la grande sfida per l’Italia è proprio quella di diventare il Paese in cui questi giovani possono esprimersi al meglio».
Infatti, il giornalista invita l’Italia a rispolverare la propria storia, per riscoprirne gli ideali e le qualità, come l’artigianato e l’imprenditoria manifatturiera che pur sopportando il peso dei fardelli, non rinuncia ad innovarsi.
Il libro di Napoletano è anche un viaggio nelle città italiane più note e nei comuni meno conosciuti, tra cui Parma, che soffre nella sua apparente gaiezza, e « … che rischia di cancellare la sua anima e la sua storia». Un viaggio tra le macerie, che per la ricostruzione « … non ha bisogno di semplicismi e ottimismi di maniera, ma del coraggio della verità» e di un clima di solida fiducia intrisa delle capacità e della coscienza di affrontare « …le sfide cruciali che ha davanti».
Roberto Napoletano in Viaggio in Italia ricorda anche quegli italiani illustri che hanno fatto grande il nostro Paese nei suoi periodi bui: Alcide De Gasperi, Amintore Fanfani, tra i meno noti, Donato Menichella, governatore della Banca d’Italia a Gabriele Pescatore, direttore della Cassa del Mezzogiorno, che riuscirono a risollevare le sorti economiche dell’Italia del dopoguerra.
L’autore sottolinea: «È vero, in questo libro c’è amarezza. Ma ogni volta, anche nella difficoltà più grande, ho trovato la speranza. Quindi non parlerei di libro pessimista, anzi». 
«Ciò che viene sottratto all’uomo di oggi – da ogni partito, da ogni tecnica, da ogni conservatorismo o riformismo o rivoluzionarismo – è né più né meno che l’amore». (Eugenio Montale)

 Tiziana Muselli